Cagliari, assalto ai supermercati aperti a Ferragosto: “Non potevate fare la spesa ieri?” Casteddu On line

Le serrande abbassate il 15 agosto a Cagliari, ormai, sono solo nei ricordi di chi ha più di trent’anni. Altri tempi, forse, quando le uniche realtà aperte erano i ristoranti della Marina, e nemmeno tutti, più qualche bar. Baretti del Poetto inclusi. Oggi, nel 2019, la “bestemmia” sembra invece essere diventata chiudere a Ferragosto. Gran parte dei market, ipermercati e centri commerciali sono infatti aperti: i cartelli con gli avvisi sono già stati affissi da un mese. La scelta sugli orari – liberalizzazioni docet – è varia: c’è chi ha atteso la clientela solo di mattina  (dalle 8:30 alle 13) e chi, dopo un break, ha riaperto di pomeriggio, almeno sino alle venti. E molti cagliaritani e turisti, nonostante il giorno segnato in rosso sul calendario, hanno “guidato” i carrelli tra le corsie, riempiendoli di spesa. Non è la prima volta che capita, non sarà l’ultima: la corsa al pacco di pasta o alla “confezione da sei” di bottiglie d’acqua – ma anche a qualche piatto pronto per chi non vuole mettersi a cucinare – c’è stata. Qualche esempio? In un supermercato del rione di San Benedetto, a mezzogiorno spaccato e in una delle cinque casse aperte, erano stati battuti già centocinquantacinque scontrini. In una sola cassa, beninteso. E, come un “classico” che si rinnova, arriva la dura presa di posizione dei sindacati contro le aperture nei festivi.

 

La UilTucs, attraverso il suo segretario regionale Cristiano Ardau, è furente: “Era così difficile fare la spesa ieri? Si assiste al classico ‘Ferragosto all’italiana’ con tutte le attività commerciali aperte. Siamo contrari a queste aperture, non si tratta di un servizio di pubblica utilità e, per quanto ci siano catene commerciali che danno la giusta retribuzione extra ai lavoratori, tanti altri commessi sono obbligati a dover rinunciare a stare in famiglia, con i propri cari, senza nessun aumento previsto dal Contratto collettivo nazionale dei lavoratori o con appena quindici euro in più. Dopo l’estate faremo una riunione dei delegati, insieme a Cgil e Cisl, per fare il punto della situazione”, annuncia Ardau, “è arrivato il momento di presentare alle aziende piattaforme rivendicative per aumentare sensibilmente la retribuzione festiva. È così importante e necessario aprire le attività commerciali durante una giornata di festa? Allora bisogna garantire una dignità retributiva ai lavoratori, per loro è un sacrificio”.

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