La nuova vita di Safdar Shah, dal Pakistan a Cagliari: “Qui sono diventato un bravo pizzaiolo” Casteddu On line

Il lavoro a Cagliari? C’è, basta impegnarsi, rimboccarsi le maniche e darsi da fare. Certo, la crisi batte forte anche nel capoluogo sardo, ma se c’è la costanza si è già a metà dell’opera. Safdar Shah, trentaquattrenne nato in Pakistan, arriva in Sardegna cinque anni e mezzo fa, lasciando al suo paese tutti i suoi affetti più importanti. E si dà da fare, frequentando corsi e corsi per imparare un mestiere. Oggi è un pizzaiolo in un locale di San Benedetto gestito, da ormai sedici anni, da Miassar Mustafa, 50enne “nata ad Amman, in Giordania, di origine palestinese”. È lei ad aver incontrato Safdar durante uno dei tanti corsi per diventare pizzaioli “che ho tenuto grazie ai fondi messi a disposizione dalla Provincia. Ho insegnato a tantissimi ragazzi e ragazze, e solo in pochissimi casi ho avuto a che fare con giovani senza voglia di fare e apprendere. Soprattutto le giovani, poi, valgono quanto dieci uomini”, racconta la ristoratrice che vive a Cagliari da quasi trent’anni. “Questo è un lavoro che richiede molte ore di impegno”, ma guai, ovviamente, “a sfruttare le persone. Bisogna sempre che sia tutto sotto controllo”, anche il pagamento, “se uno lavora per dieci ore poi non può essere pagato come se ne avesse lavorato solo sei o sette”, dice, decisa, Miassar.

 

E il suo “pizzaiolo in seconda”, Safdar, da lei ha ottenuto “il posto fisso. Sto sbrigando tutte le pratiche per portare qui a Cagliari mia moglie e i miei quattro figli”. Ancora un po’ di attesa, poi il giovane pakistano potrà dar gambe, totalmente, alla sua nuova vita nell’isola al centro del Mediterraneo. In cinque anni e mezzo ha sfornato tantissime pizze, dalle “classiche” alle “speciali”. Ma lui, senza il minimo tentennamento, è sicuro: “La mia preferita è quella con tonno e cipolle”.

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