Sul Consiglio regionale incombe, anche in questa legislatura, lo spettro delle “porte girevoli”, cioè un eventuale avvicendamento sulle poltrone dell’assemblea sarda a seguito dei vari ricorsi presentati da candidati esclusi. Dopo una decina di istanze già respinte dal Tar, si registra una prima vittoria al tribunale civile di Cagliari che potrebbe cambiare la composizione dell’Aula. Anche se il partito coinvolto, il Pd, non perderà nessun seggio visto che i due contendenti sono entrambi esponenti dem: l’attuale consigliere regionale Gianluigi Piano e l’ex, non eletta a questo turno, Rossella Pinna.
I due erano candidati nel collegio del Medio Campidano: Piano era stato eletto con 2.424 preferenze, mentre Pinna ne aveva ottenute 1.995. Quest’ultima si è aggiudicata il primo round con un’ordinanza del collegio giudicante che le assegna il posto in Consiglio dichiarando ineleggibile Piano in quanto, come componente dello staff dell’ex assessore degli Enti Locali Cristiano Erriu, è stato equiparato a un dipendente regionale. Una posizione che è in contrasto con la candidatura alle elezioni in Regione, come ha sostenuto Rossella Pinna. D
i diverso avviso Piano, secondo il quale la figura di segretario particolare dell’assessore non fa scattare alcun vincolo di dipendenza con la Regione essendo una nomina diretta da parte di un esponente della Giunta. L’ordinanza, notificata lunedì 19 ai legali di parte e anticipata da SardiniaPost, diventerà esecutiva fra 30 giorni, ma l’appello, già annunciato da Piano, bloccherà l’iter, fermando quelle “porte girevoli” che invece avevano caratterizzato la scorsa legislatura.
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