Di Maio dopo il colloquio con Mattarella: “Non è giusto che a pagare questa crisi siano gli italiani” Casteddu On line

Uscendo dall’incontro con Mattarella, Luigi Di Maio esordisce di fronte ai giornalisti elencando i numerosi tavoli di crisi aperti nel ministero del Lavoro che  ha retto nel governo gialloverde. “Non è giusto che a pagare questa crisi siano i cittadini italiani” dice, “i cittadini ci hanno chiesto di cambiare questo Paese, non di prestarci a giochini politici”. “Secondo noi gli obiettivi per l’Italia sono 10: taglio del numero dei parlamentari; manovra equa con lo stop all’aumento dell’Iva, il salario minimo e il taglio del cuneo fiscale, il sostegno alle famiglie, alle nascite alla disabilità; cambio di paradigma sull’ambiente con un’Italia 100% rinnovabile con un Green New Deal; una legge sul conflitto di interesse e la riforma della Rai ispirata alla Bbc; dimezzare i tempi della giustizia e riformare il metodo di elezione del Csm; autonomia differenziata e riforma degli enti locali; legalità, con il carcere ai grandi evasori e la lotta alle mafie; piano straordinario di investimenti per il Sud; una riforma del sistema bancario per separare le banche di investimento da quelle finanziarie; tutela dei beni comuni come la scuola pubblica, l’acqua pubblica, la difesa della sanità e le infrastrutture”.

“Il voto non ci intimorisce affatto, ma non può essere la fuga dalle promesse fatte agli italiani”. “Stare al governo ha fatto perdere consensi al M5s e per tutelarci la strada più conveniente per noi sarebbe tornare al voto, ma è anche vero che i cittadini ci hanno votato per cambiare l’Italia e non per cambiare il Movimento. Il coraggio non è di chi scappa, ma di chi prova fino alla fine a cambiare le cose, anche sbagliando. Al M5s questo coraggio non è mai mancato, anche a costo di perdere consensi. Sono state avviate tutte le discussioni per trovar una maggioranza che converga sui punti che abbiamo elencato”. CONTINUA A LEGGERE SU AGI.IT

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“Il voto non ci intimorisce affatto, ma non può essere la fuga dalle promesse fatte agli italiani”. “Stare al governo ha fatto perdere consensi al M5s e per tutelarci la strada più conveniente per noi sarebbe tornare al voto, ma è anche vero che i cittadini ci hanno votato per cambiare l’Italia e non per cambiare il Movimento. Il coraggio non è di chi scappa, ma di chi prova fino alla fine a cambiare le cose, anche sbagliando. Al M5s questo coraggio non è mai mancato, anche a costo di perdere consensi. Sono state avviate tutte le discussioni per trovar una maggioranza che converga sui punti che abbiamo elencato”. CONTINUA A LEGGERE SU AGI.IT

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