Luci Naviganti è un progetto internazionale itinerante, un percorso culturale e artistico lungo tre anni che raggiungerà con i suoi eventi diverse mete, vicine e lontane, da Castelsardo a Sassari, da Cagliari a Roma, da Torino a La Habana.
Ideato e organizzato dalle Associazioni Grecam in ATA, il progetto apre a Castelsardo il 29-31 agosto 2019, nell’ambito del Festival Un’Isola in Rete, dove sarà presentato un Reading di poesie, una Performance, un’Installazione e un Laboratorio creativo.
Dopo il Festival internazionale di poesia Un solo mare e la parola del 2017, che ha visto la partecipazione di oltre 100 poeti provenienti da paesi di tutto il mondo, le Associazioni Grecam in ATA riprendono, con questo nuovo progetto, il loro viaggio per testimoniare, attraverso la parola poetica, che siamo un’unica umanità collegata dalla costante ricerca di spazi di vita: luoghi dove abitare ed abitarsi.
Il progetto prende slancio dalla nuova raccolta di Norberto Silva Itza, poeta e scrittore, psicoterapeuta e regista di origine uruguaiana: Luoghi per non vivere esiliato, in cui racconta ed unisce due terre, la Sardegna e il Perù, da lui profondamente conosciute e amate, accomunate dalla forza della natura e dalla presenza di antichi insediamenti, testimoni di cultura e sacralità.
Come accade nell’intera sua opera, la parola poetica di Norberto Silva Itza ci conduce ad aprire lo sguardo verso orizzonti più ampi, ad una dimensione più universale della nostra vita e del nostro camminare in questo pianeta, in cui è possibile sentirsi pienamente presenti, attraverso la consapevolezza di esseri umani, sociali, spirituali.
Nel libro le parole delle poesie rotolano e ci avvolgono come pietre, acqua, pioggia, cielo, cristalli e costellazioni, colori e voci di elementi naturali che risuonano e indicano una strada, una possibilità di direzione.
Ad ogni tappa, Luci Naviganti propone un Evento di poesia in scena, un Reading dove si intreccia la lingua italiana, spagnola e sarda, un’Installazione e un Laboratorio creativo.
Parte fondamentale della proposta è infatti l’attivazione di un Laboratorio aperto e in continuo scambio con il territorio e i suoi abitanti, una fucina in cui i partecipanti hanno la possibilità di creare insieme e lasciare ciascuno un proprio segno visibile, segno che viaggerà concretamente nel tempo e negli spazi dell’evento.
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