Gli antimilitaristi sardi di “A Foras” contestano la presenza della Brigata Sassari nella sfilata dei costumi tradizionali alla 119esima sagra del Redentore a Nuoro, una delle manifestazioni folkloristiche più amate nell’isola, e denunciano di “non essere stati accolti bene dalla Polizia e della Digos che avrebbero provato a censurare il loro messaggio tirando via gli striscioni e identificandoli”.
“Oggi alcuni antimilitaristi nuoresi hanno contestato l’ingiustificata presenza della Brigata Sassari alla sfilata del Redentore – denunciano i rappresentanti di A Foras. Per la prima volta l’esercito italiano ha preso parte alla sagra, senza dare nessuna spiegazione, se non quella di legittimare l’arrivo della Brigata Sassari in città dopo l’apertura della caserma di Prato Sardo. Nononostante non ci fosse alcun problema di ordine pubblico, la Polizia e la Digos hanno provato a censurarci tirando via gli striscioni, e identificato i manifestanti che stavano esprimendo il proprio dissenso attraverso i fischi che si sentivano tra gli applausi. Ma la mobilitazione di A Foras – aggiungono – continuerà con una serie di appuntamenti in Sardegna contro l’occupazione militare”. Stamattina nel corso della sfilata, i manifestanti avevano distribuito un volantino contro la militarizzazione dell’isola. “In un’isola che subisce l’arroganza del 60% delle servitù militari italiane, con la presenza dei due più grandi poligoni di tiro in Europa, che hanno causato in 50 anni di devastazioni ambientali, ci chiediamo cosa la città di Nuoro debba celebrare, con l’ennesima presenza della Brigata Sassari alla sagra del Redentore. Forse tutto questo – concludono -serve a ricordarci il primo compleanno della nuova caserma di Pratosardo, costruita con 13 milioni di euro delle casse comunali destinati all’Università nuorese”.
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