Cagliari, il racconto choc di Tiziana Troja: “Punta da una medusa gigante, potevo morire” Casteddu On line

Punta da una medusa lo scorso 20 luglio a Pantelleria durante un bagno in acqua alta in una caletta. Una vacanza che non si scorderà facilmente Tiziana Troja, attrice teatrale cagliaritana del gruppo Lucido Sottile che ha raccontato nella propria pagina Facebook la disavventura estiva.

“Più che punta, avvolta…grande quanto una torta per 12 persone e con filamenti lunghi 2 metri. Ovviamente ho perso i sensi. Ma sono stata fortunata, c’è gente che crepa. Dal momento in cui mi sono risvegliata il calvario non è ancora terminato. Sono passati esattamente 44 giorni e sto ancora lentamente guarendo.

Primo errore: ustione chimica procurata da prodotti da pronto soccorso per meduse non adatto, relativa infezione, e conseguente dermatite fotosensibile. Tra pomate, lozioni, compresse, iniezioni, bende e altro, ho speso circa 350 euro.

Il calore, il sudore, il sole aggravano, quindi dal 20 luglio scorso la mie estate è finita. Sono indietro di ben 2 estati nella mia tabella personale di benessere psicofisico. E ho intenzione di riprendermele in inverno. Bene, questo post serva a chi ha voglia di leggermi e a chi ha voglia di imparare cosa fare quando si viene punti da una medusa:

1) grattare via con il dorso di un coltello o con una tessera di plastica tipo carta di credito o tessere supermercato, la pelle che è stata a contatto col veleno, (come si fa con le punture di vespe, so che sembra un film di Tarantino e che l’operazione ha il sapore di una tortura agghiacciante tipo “salesullaferita”, ma i medici mi hanno assicurato che è efficace per togliere i residui di veleno urticante che poi mandano in malora la ferita e tutto l’organismo);

2) lavare la parte con acqua dolce caldissima, veramente caldissima più che si può;

3) Bagnare la parte con l’aceto e andare subito al Pronto Soccorso se si viene colpiti in parti particolarmente sensibili;

4) Gentalyn Beta come se piovesse

5) No sole No caldo No mare

6) Se nell’emergenza, l’unica acqua calda che si possiede è l’urina, usate quella. Ma la temperatura è tiepida e l’effetto non è efficace e non durevole. Sappiate però che questa cazzata dell’urina, ha innescato la leggenda che l’ammoniaca contenuta in essa avrebbe effetti curativi. Ecco… questa leggenda ha solo peggiorato la mia situazione, perché il primo stick che abbiamo usato era all’ammoniaca. Disastro.

La puntura della medusa mi ha reso più sensibile all’istamina. Michela prontamente, mi ha regalato degli orecchini con le meduse, perché si sa, noi siamo un po’ lugubri e per il black humor e ci piace ridere anche delle cose tristi, sempre.

Dicono che il “bacio della medusa” sia una fortuna, e simbolicamente sia un incontro profondissimo con la propria coscienza. Un incontro con uno specchio. Una svolta, un passaggio ad un livello più alto…

Io ci credo. E ogni tanto penso a lei che mi ha scelto e mi ha voluto baciare a tutti i costi”.

L'articolo Cagliari, il racconto choc di Tiziana Troja: “Punta da una medusa gigante, potevo morire” proviene da Casteddu On line.