Il comitato per l’Insularità chiede l’impegno di tutti i sindaci della Sardegna. Il 7 settembre veniva apposta la prima firma sulla proposta di legge di iniziativa popolare per l’inserimento del principio in Costituzione: in occasione della ricorrenza i primi cittadini sono invitati per il 13 settembre ad esporre davanti alla casa comunale uno striscione che sarà recapitato dal comitato con scritto “Insularità in Costituzione”. “Un piccolo gesto che ha una portata enorme”, scrivono in una lettera indirizzata agli amministratori locali il presidente e la responsabile del Comitato scientifico, Roberto Frongia e Maria Antonietta Mongiu.
“Dal 7 settembre 2018 qualcosa ha preso forma e quello che era solo un sentore è diventato rivendicazione di un diritto”, si legge nella lettera. Ma guai a pensare che il risultato sia a portata di mano. “Abbiamo ancora molto da fare – spiegano i promotori – Oggi più che mai deve essere forte la volontà di proseguire quella battaglia perché ogni cittadino della Sardegna abbia pari opportunità; perché si creino le condizioni per un reale sviluppo socio-economico che porti giovamento e ricchezza a una terra martoriata dalla crisi; perché i nostri figli possano crescere immaginando un futuro in Sardegna, senza che nessuno sia più costretto a lasciare questa terra”.
“La proposta di legge – ricordano Frongia e Mongiu – si trova ora in commissione Affari Costituzionali del Senato, e per la prima volta nella storia della Repubblica il Parlamento si troverà a discutere una proposta di legge, di rango costituzionale, di iniziativa popolare”. Questo, sempreché il governo Conte bis diventi una realtà. In caso di elezioni la proposta dovrebbe essere ripresentata, anche se le firme raccolte sinora resterebbero valide.
L'articolo Insularità: un anno fa la prima firma, appello ai sindaci sardi proviene da Cagliaripad.