Villanova risorge grazie ai giovani: “Noi, tornati a Cagliari dopo aver girato il mondo” Casteddu On line

Vivere lontano dalla Sardegna? Può fare bene al porafoglio ma, in alcuni casi, non al cuore. È principalmente l’organo più importante del corpo che ha spinto due giovani, Giulio Frongias e Mirko Congiu, ad abbandonare città ben più “ricche” del capoluogo sardo per ritornare sui loro passi. Entrambi, quasi per una “magìa del destino”, hanno deciso di scommettere sul rione di Villanova. Lì, tra Ztl, zona a traffico limitato e poche auto in transito, le “maledizioni” di molti loro colleghi quasi si sprecano. Loro, invece, hanno deciso di tentarci, puntando tutto – almeno all’inizio – sulla positività. E investendo, ovviamente, soldi per affitti, macchinari e bollette. Il rione incastonato tra le vie principali dello shopping e il viale Regina Elena risorge grazie ai giovani “di ritorno”. Si parla tanto della fuga di cervelli, e solitamente si tratta di plurilaureati: ma, spesso, ci si dimentica degli imprenditori o di chi ha titoli di studio più “bassi”. Ci vuole passione, certo, ma anche tanto olio di gomito. I risultati, però, sembrano arrivare. Da via Macomer a via San Domenico, ci sono anche metri quadri polverosi – con tanto di cartello “affittasi” – che ritornano a vivere. O veri e propri passaggi di testimone.

 

Giulio Frongias, 32enne nato a Monserrato, ha aperto una bottega di alimentari in via Macomer: “Ho rinunciato a un contratto a tempo indeterminato a Milano, dove facevo l’autista. Qui in Sardegna sei sempre in vacanza, e ho voglia di scommettere. Sono ritornato dopo qualche anno e ho deciso di puntare su Villanova perchè è un rione storico, mi è sempre piaciuto. Qui offro anche la possibilità di pranzare, gustando taglieri di formaggi e salumi. Con questo quartiere è stato amore a prima vista”, confida. “Non temo per nulla i centri commerciali, sono andato via da Milano perchè il richiamo della mia terra è stato talmente forte che ho preferito scegliere di fare trent’anni qui. La Sardegna è la Sardegna”. Mirko Congiu, trentadue anni, ha mandato avanti la tradizione del barbiere “di una volta in via San Domenico, rilevando l’attività che, per decenni, è stata portata avanti da Francesco Montis: “Non ho cambiato l’arredamento, è old style come vogliono i clienti che, da tanti anni, sono venuti a tagliarsi barba e capelli. Per vent’anni ho vissuto in Valle d’Aosta con i miei genitori, ho imparato il mestiere di parrucchiere grazie a mia madre. Sono stato anche a Valencia, ma alla fine è molto meglio Cagliari, è la città che fa per me”, afferma, sicuro, il parrucchiere. “Ai giovani dico che è giusto andare ovunque nel mondo, imparando le lingue e facendo le esperienze, però in Sardegna si può fare tutto, basta crederci e provarci”.

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