Le piccole imprese di food and drink fanno crescere l’export (+7% nel primo semestre) e gli occupati (+13% in cinque anni). In Sardegna sono 10.544 gli addetti del settore alimentare e delle bevande. Otto lavoratori su 10, l’85,8%, pari a 9.043, sono impiegati nelle micro e piccole imprese (realtà con meno di 49 dipendenti). Nel solo comparto artigiano operano 5.733 lavoratori, il 54,4% di tutta la forza lavoro del settore. Sono alcuni risultati del rapporto nazionale dell’Ufficio Studi di Confartigianato.
Tra i nostri migliori clienti ci sono il Giappone, gli Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Francia. “Si tratta di un comparto in piena crescita ed evoluzione – afferma Antonio Matzutzi, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – che sempre più risponde alle esigenze di una clientela che nel corso dei lustri ha modificato e affinato i propri gusti e stili alimentari”. Confartigianato Sardegna ricorda come sia immenso il “giacimento” della food economy dell’Isola, prodotti agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo. Le eccellenze del food made in Sardegna, quelle garantite dai marchi europei DOP e IGP, sono diventate otto.
All’Agnello di Sardegna, al Carciofo spinoso di Sardegna, al Fiore Sardo, al Pecorino Romano e quello Sardo, all’Olio Extra Vergine di Sardegna e allo Zafferano di Sardegna si sono aggiunti i Culurgionis d’Ogliastra, che pongono la Sardegna al 16/o posto tra tutte le regioni italiane che, tutte insieme, annoverano ben 299 prodotti agroalimentari di qualità. In Sardegna sono stati censiti ben 206 prodotti agroalimentari tradizionali, caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo.
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