Cagliari, alloggi popolari a pezzi: “Basta manutenzioni parziali, sì a nuove case” Casteddu On line

Sono concentrate soprattutto in periferia – Sant’Elia, San Michele, Santa Teresa a Pirri – ma anche in rioni centrali quali San Benedetto, Castello, Villanova e Marina -. Gli alloggi di edilizia residenziale pubblica – per tutti i “famosi” alloggi popolari – ospitano migliaia di cagliaritani. E non è tutto rose e fiori: tra muffa e mini-crolli c’è chi, ogni giorno, vive in un appartamento dove gli operai sono attesi quasi al pari dell’acqua nel deserto. E il caso delle manutenzioni degli alloggi in mano al Comune arriva tra i banchi di palazzo Bacaredda, grazie a una mozione presentata dalla consigliera di Campo Progressista Anna Puddu: “C’è la questione del diritto alla casa e la necessità di costruire nuovi alloggi per dare risposte a quello che è un bisogno fondamentale, e poi bisogna programmare le manutenzioni. L’amministrazione comunale spende 1,8 milioni di euro all’anno per gli interventi parziali, ma si interviene sempre troppo tardi su quelli che sono immobili degradati”. E allora cosa serve? “Una manutenzione a lungo periodo, costruire alloggi e riconvertire gli edifici pubblici dismessi”, osserva la Puddu.
Insomma, per la Puddu bisogna agire seguendo tre “concetti di azione”: integrazione, modernità e riqualificazione. “Le manutenzioni vanno fatte sul lungo periodo e bisogna costruire nuovi alloggi, riconvertendo gli edifici pubblici dismessi. È possibile farlo in tutte quelle zone dove vige il piano attuativo, così si può dare una risposta ai cittadini: riutilizzando anche gli stabili in disuso”.

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