L’assessorato di Quirico Sanna è al lavoro sulla riforma degli Enti locali e non ha mai nascosto l’intenzione di ridisegnare una regione con cinque province (le quattro storiche più la Gallura). Presto sarà presentata una bozza di riordino. Nel frattempo, però, la maggioranza continua ad essere spaccata sul numero degli enti intermedi da comprendere nel testo di legge. E’ quanto trapela dalla seduta in commissione Autonomia riunita oggi per discutere, tra le altre cose, la calendarizzazione delle proposte di legge che giacciono nel parlamentino.
Una di queste, ad esempio, riguarda l’istituzione della Gallura ma a prescindere dalla riforma degli enti locali. Il testo porta la prima firma del consigliere del Psd’Az Giovanni Satta che oggi ha sottolineato l’esigenza di un’approvazione rapida perché “non sappiamo quando la riforma arriverà in commissione e poi in Aula”. Ma l’orientamento del parlamentino e del suo presidente Pierluigi Saiu sembra indirizzato verso un’altra direzione: attendere la riforma completa. E, intanto, il consigliere della Lega Ignazio Manca ha rilanciato sulla costituzione di due province Autonome – sud e nord Sardegna, sul modello del Trentino Alto Adige. Restando in tema, nei giorni scorsi Michele Ennas (Lega) ha rivendicato il diritto del suo territorio, il Sulcis, a fare provincia a sé.
Insomma, i nodi sono ancora da sciogliere. Tuttavia, ha spiegato il presidente della prima Pierluigi Saiu (Lega), “c’è una volontà pubblica, espressa anche dal presidente della Regione, di inserire la Gallura nel riordino degli enti locali che tra l’altro è annunciato a breve, e anch’io ritengo che quella sia la sede per discuterne, oltreché per definire i criteri minimi per una provincia”. Da parte sua, Satta ha ribadito che “chiaramente stiamo aspettando la proposta della Giunta dove si rivedrà l’assetto degli enti locali però chiediamo anche di non arrivare nel calderone di un Consiglio che dovrà pronunciarsi sulle richieste che arriveranno anche da Sulcis e Medio-Campidano. Poi, se la la riforma arriva entro settembre siamo disposti ad aspettare”.
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