Ci sono anche molti primi cittadini sardi alla manifestazione per la zona franca organizzata sotto il Consiglio regionale in via Roma a Cagliari. Come Carla Medau: la sindaca di Pula si schiera al fianco dei manifestanti che chiedono la trasformazione in “realtà” di quel “sogno” economico che potrebbe concretamente rilanciare tutta l’economia isolana: “È una lotta da portare avanti, è già stato fatto qualche passo avanti ma siamo ancora molto indietro sulle procedure. La zona frana prevede benefici e agevolazioni in almeno sei porti sardi, attualmente le uniche attivabili, da decreto, sono quelle di Cagliari e Portovesme”, ricorda la Medau. Quindi, c’è la possibilità di maggiori benefici anche per Pula. E un “rilancio” per una zona franca integrale? “Quella, al momento, è un’utopia, però vanno assolutamente collegate le zone vicino ai porti con quelle interne e con le aree industriali, proprio come prevede il decreto”. Le condizioni lavorative principali, con la zona franca attiva, sarebbero “quelle legate ai trasporti delle merci”.
Ed è qui che la sindaca di Pula ricorda il “caos” che ha portato a un fiume di licenziamenti al Porto canale di Cagliari: “Duecentodieci famiglie messe in ginocchio, si arriva a settecento contando l’indotto. La zona franca”, ricorda la Medau, “porta occupazione non nell’immediato, è necessario predisporre un piano strategico e industriale perchè si possano attrarre nuovi capitali per organizzare i nostri porti e le zone funzionalmente collegate”.
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