Confermata dalla Cassazione la “colpa” di una moglie romana nella fine del suo matrimonio dopo che il marito, romano anche lui, aveva scoperto che la ‘sua’ Roberta si era sposata, quanto era già la sua legittima consorte, con un egiziano e in Egitto la signora ci andava spesso. Senza successo, la donna ha sostenuto di avere diritto alla casa coniugale e all’assegno di mantenimento. Gli ‘ermellini’, come già i giudici di merito, hanno stabilito che il suo comportamento è stato di “gravità tale da fondare da solo” il giudizio di addebito.
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