Fornire un’assistenza più umana e dignitosa ai pazienti non guaribili, in un ambiente accogliente e confortevole dove le cure sono affidate a personale qualificato e il paziente e la sua famiglia possano sentirsi a casa propria. Questa in sintesi la “mission” dell’Hospice inaugurato a Oristano dal commissario straordinario dell’Ats Sardegna Giorgio Carlo Steri, dal direttore dell’Assl di Oristano Mariano Meloni e dal vicesindaco Massimiliano Sanna.
Quello di Oristano è il quarto Hospice dell’isola (tre pubblici e uno privato), ma è l’unico che ha un reparto specifico, con due posti letto su un totale di otto, riservato ai bambini. La struttura, hanno spiegato i responsabili, non sarà soltanto l’ultima dimora per i malati terminali che devono essere accompagnati al fine vita, ma anche una casa temporanea per chi può essere stabilizzato attraverso specifiche cure palliative per poi essere rinviato alla propria abitazione, una volta superati i momenti critici. I primi pazienti sono già arrivati, gli altri ricoveri saranno fatti gradualmente a partire dalla prossima settimana.
Saranno un po’ più lunghi invece i tempi per il ricovero dei primi pazienti pediatrici. La richiesta di ricovero nell’Hospice potrà essere fatta dal medico di famiglia o dell’ospedale al Punto unico di accesso che attiverà l’Unità di valutazione territoriale per definire tempi e modalità di ricovero. In particolare accoglierà soggetti colpiti da tumore, grave insufficienza renale, cardiopatie e altre patologie che non rispondono alle terapie ma che sono curabili attraverso un approccio globale finalizzato non solo ad alleviare la sofferenza fisica ma anche a offrire un supporto psicologico e anche spirituale ai pazienti e ai loro familiari.
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