Allarme per le residenze psichiatriche nel Sud Sardegna: “Pericoli per l’assistenza ai pazienti” Casteddu On line

Destano preoccupazione i contenuti della gara d’appalto per la
gestione delle Residenze psichiatriche nel Sud Sardegna – cosi come di
quelle indette per il Centro e Nord Sardegna – che avrebbero
ripercussioni negative sia sulla continuità dei servizi e
dell’assistenza ai pazienti che sui lavoratori che vi operano: a
lanciare l’allarme sono i sindacati di categoria Fp Cgil, Fp Cisl e
Flp Uil di Cagliari, che chiedono all’assessore regionale alla Sanità
di sospendere le procedure di appalto in corso.

“Il rischio – hanno scritto in una lettera all’assessore della Sanità
Mario Nieddu Nicola Cabras e Sandro Montisci (Cgil), Giuseppe Sainas
(Cisl) e Guido Sarritzu (Uil) – è la riduzione dei servizi, nella
migliore delle ipotesi uno nel Medio Campidano ma probabilmente molti
di più in vari territori, compreso Cagliari, l’esternalizzazione di
due gestioni che oggi sono assicurate nel Centro Sardegna direttamente
dal Servizio sanitario regionale, e la perdita di numerosi posti di
lavoro”.

Sulla gara d’appalto indetta dall’Ats in un primo momento a livello
regionale, l’assessorato aveva espresso parere di non legittimità ed
stata perciò divisa in tre lotti (Nord, Centro e Sud) senza risolvere
i problemi di contenuto.

In particolare, secondo i sindacati, pesano le scelte dell’Ats di
destinare budget non adeguati ai costi del personale, dismettere le
sedi proprie già destinate ai servizi, vincolare le imprese
partecipanti alle gare – con procedure e costi non sostenibili – alla
dimostrazione di disponibilità di locali idonei, in certi casi
obiettivamente non reperibili, di esternalizzare in alcuni territori
le preesistenti gestioni dirette.

La certezza è, quindi, che “alcuni servizi passeranno da una gestione
diretta ad una gestione esternalizzata, una residenza del Sud Sardegna
cesserà la sua attività con grave danno per gli utenti e i lavoratori
e altre rischiano di non poter più svolgere la loro attività, neppure
con gestori diversi dagli attuali. Ciò deriva dalla decisione di
ridurre l’affidamento del servizio da cinque anni a uno solo, rendendo
improponibile qualunque investimento economico da parte dei futuri
gestori.

Purtroppo però, nonostante il giudizio negativo espresso dalle
associazioni datoriali della Cooperazione sociale e dalle
organizzazioni sindacali confederali di categoria di diversi territori
della Sardegna, le tre gare sono, incomprensibilmente, ancora in
corso. Da qui la richiesta unitaria all’assessore affinché le sospenda
al più presto.

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