Ritorno sulla situazione del Porto Canale di Cagliari e mi permetto di rammentarle il contesto di grave criticità nel quale versa il compendio immobiliare più importante di tutta la Sardegna.
Sul Porto Canale insiste un vincolo paesaggistico di cui al D.M 01/03/1967, avente come oggetto la “Dichiarazione di notevole interesse pubblico della spiaggia de “la Plaja”. L’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sardegna ha più volte chiesto la riduzione del vincolo al di fuori delle dighe foranee delimitanti il porto. La costruzione del Porto Canale ha, infatti, modificato i luoghi e la preesistente spiaggia, sotto vincolo, non esiste più.
A oggi, il Ministero dei Beni Culturali non ancora ritenuto di dover agire. Segnalo, purtroppo, che il succitato vincolo comporta un notevole aggravio di costi e tempi (nell’ordine di 3 anni a fronte di 120 giorni previsti per legge) per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni paesaggistiche – ambientali propedeutiche per qualsiasi intervento strutturale. Ci sono più di 100 milioni di euro di investimenti per la cantieristica navale del Porto Industriale che non possono essere utilizzati a causa del vincolo.
È mia precisa intenzione puntare sullo sviluppo, abbandonando le vecchie pratiche assistenzialistiche. Il Porto di Cagliari ha tutto per essere un polo attraente, interessante e conveniente sotto il profilo commerciale, turistico, come cantiere specializzato nel rimessaggio di imbarcazioni da diporto anche di notevoli dimensioni.
Non voglio che i vincoli vanifichino una scelta di sviluppo sulla quale tutta la classe dirigente sarda era d’accordo a suo tempo.
Tra l’altro, le sentenze con cui il G.A, in primo e secondo grado, ha annullato le autorizzazioni paesaggistiche relative alla costruzione dell’intero compendio del Porto Canale, impedendo di realizzare le opere previste nel Piano Regolatore Portuale approvato , perdendo finanziamenti per circa 30 milioni di euro.
Illustre Presidente, così è difficile fare sviluppo. Anche la riqualificazione del Porto Storico non può prescindere dal trasferimento dei traffici commerciali e passeggeri, al Porto Canale, con le ovvie ricadute economiche che riguardano le imprese, i lavoratori portuali e l’indotto che ne deriva.
L’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Cagliari e l’Ufficio legislativo del Mibact hanno deciso di procedere, mediante rilascio da parte dell’Ufficio Tutela Paesaggistica della Regione Sardegna e locale Soprintendenza, su richiesta dell’Autorità di Sistema, a una nuova autorizzazione paesaggistica, ai sensi della normativa vigente.
La stessa Direzione Generale del Mibact ha più volte sollecitato l’avvio della relativa istruttoria. Fino alla risoluzione della questione, l’Ufficio legislativo non avrebbe più rilasciato pareri e autorizzazioni su progetti di opere, infrastrutturali e non, ricadenti nell’ambito del Porto Canale.
Evidenzio che la locale Soprintendenza, rappresentata in sede di Conferenza dei servizi dal rappresentante unico nominato dal Prefetto, che ha espresso parere favorevole, si è mostrata di avviso contrario e ha successivamente posto opposizione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Sono assolutamente convinto che la tutela del paesaggio sia valore essenziale, e mi batto per salvaguardare tutti i dati di bellezza e identità da tramandare nel nostro territorio ma credo che anche il diritto al lavoro e allo sviluppo economico debba essere tenuto da conto. Sono assolutamente convinto infatti che la revoca del vincolo in oggetto non arrechi danno alcuno, non preveda nessuna “ferita”.
Sul tema del lavoro e dello sviluppo, Illustre Signor Presidente del Consiglio, insisto, sottoponendole la questione della ZES, Zona Economia Speciale.
In questo modo rischiamo di perdere investimenti e commesse, l’unica strada che possiamo percorrere è quella di rendere appetibile lo scalo ai grandi investitori.
La strada individuata dalla Regione Sardegna è appunto quella della ZES e della zona franca doganale intercorsa, come da decisione inviata alla Presidenza del Consiglio nel novembre del 2018.
È da più di un anno sul tavolo dei ministeri competenti.
Se partisse il progetto, con l’accoglimento positivo dal parte della Presidenza del Consiglio, avremo grandi benefici per tutto il territorio. Si attrarrebbero nuovi operatori, ci sarebbero insediamenti produttivi diversificati, svilupperemo un eco-sistema nel quale a giovarne sarebbero molti ragazzi che avrebbero salari in linea con i grandi professionisti che già operano in Europa, in regimi meno vincolistici e certamente più convenienti.
Sono certo che le questioni poste abbiano una intrinseca validità e, in qualità di Sindaco di Cagliari e della Città Metropolitana, le chiedo di fare i due passi decisivi per garantire un futuro di benessere e di sviluppo per tutta la nostra Isola.
Favorire il rilascio della succitata autorizzazione paesaggistica e accogliere la proposta di ZES che giace sul suo tavolo è per noi fondamentale.
Confidando in un favorevole accoglimento della nostra richiesta, Le invio i miei più cordiali saluti.
Paolo Truzzu, Sindaco di Cagliari
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