Elezioni a suffragio universale entro l’estate per le Province sarde, riorganizzazione delle competenze tra Regione ed enti intermedi e nessuna chiusura verso le legittime aspirazioni dei diversi territori. Lo ha affermato questa mattina l’assessore regionale degli Enti locali, Quirico Sanna, sentito in audizione dalla commissione Autonomia, presieduta da Pierluigi Saiu (Lega), sul Disegno di legge n. 51 “Disposizioni in materia di enti locali”.
L’esponente dell’Esecutivo ha spiegato che questo testo, a cui sono stati presentati 152 emendamenti, crea i presupposti per la riforma degli enti locali e sostituisce gli amministratori straordinari delle circoscrizioni provinciali, legati da un rapporto fiduciario con la Giunta regionale. L’assessore Sanna ha colto l’occasione per parlare della riforma degli enti locali, che arriverà in Commissione presumibilmente entro la fine dell’anno: sarà aperta al contributo di tutti, prevederà le province, rispetterà le aspettative dei territori che hanno le caratteristiche per aspirare all’istituzione dell’ente intermedio.
Sanna ha ricordato che ci sono comunità, come quella della Gallura, che hanno già percorso l’iter legislativo, mentre altre realtà devono ancora affrontare i passi necessari per concludere il percorso. L’obiettivo, ha detto Sanna, è di votare per le province nella prossima tornata elettorale, verosimilmente a maggio 2020. I territori che saranno pronti andranno ad elezioni, ha proseguito l’assessore, chi ancora non ha concluso il suo percorso vi andrà alla tornata elettorale successiva.
Per il presidente della Commissione, Pierluigi Saiu: “E’ fondamentale riconoscere ai cittadini sardi il diritto di scegliere da chi essere amministrati. Così come ieri abbiamo votato per restituire al popolo il diritto di decidere chi governa, ugualmente siamo pronti ad andare fino in fondo alla riforma degli enti locali – ha proseguito Saiu – per restituire questo stesso diritto alle comunità della Sardegna. Siamo pronti a sfidare il Governo nazionale e tutti coloro che vogliono impedire ai cittadini di esercitare la propria sovranità”.
D’accordo anche l’assessore Sanna, il quale riferendosi ai possibili ricorsi da parte del Governo ha affermato che non bisogna aver paura di portare avanti battaglie a schiena dritta, ricordando che non ci sono governi amici e che la Sardegna deve difendere la propria autonomia. La riforma degli enti locali, per Sanna, deve essere condivisa e non calata dall’alto, perché ha l’obiettivo di migliorare la qualità di vita dei sardi, garantendo maggiori servizi, e aprire una nuova stagione di buon governo.
Il vice presidente della Commissione, Diego Loi (Progressisti), ha affermato di non vedere l’urgenza dell’approvazione del disegno di legge n. 51 se non per sostituire i commissari. Per quanto riguarda le Unioni dei Comuni, Loi ha ribadito che bisogna trovare la forma per non disperdere le esperienze positive di collaborazione tra amministrazioni locali. E proprio sul ruolo dei Comuni, si è soffermato anche l’assessore, il quale ha sottolineato la necessità di tutelare i sindaci e di consentire loro di svolgere il proprio compito in maniera serena. Per Sanna la riforma degli enti locali deve andare di pari passo con quella della Regione, che deve diventare un ente di controllo e programmazione, delegando la gestione agli altri enti.
Nel corso della seduta sono intervenuti Roberto Deriu (Pd), Alessandro Solinas (M5S) e Massimo Zedda (Progressisti), il quale ha proposto all’assessore di scegliere tra i sindaci i nuovi commissari straordinari delle circoscrizioni provinciali e ha condiviso la necessità di procedere alla riforma degli enti locali insieme a quella della Regione.
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