Buongiorno Antonia Sotgiu, si può raccontare?
Di Trinità D’Agultu sono arrivata a Cagliari nel 1986, con l’iscrizione all’università – dove mi sono laureata in economia e commercio.
Da quando fai attività sportiva e che sport hai praticato?
Ho iniziato ad usufruire dei campi del C.U.S., correvo tutti i giorni dal lunedì al venerdì poi ho iniziato frequentare la palestra, la sala pesi e lo spinning.
Da quando ti sei appassionata alla voga?
Nel 2005, la mia amica Alessandra Spanu mi ha dato la possibilità di provare e conoscere il dragon boat da allora non ho più smesso. Nel dragon boat ho conosciuto lo sport agonistico e lo spirito di squadra. La formazione fisica, che avevo acquisito negli anni, mi ha dato la possibilità di entrare a pieno ritmo nella squadra ed a luglio 2016 partecipare al primo campionato italiano a Sabaudia nel equipaggio femminile nei 200, 500, 2000 metri.
Il tuo palmares da praticante e da appassionata di sport?
Tutte le volte che abbiamo partecipato ai campionati italiani, con il femminile abbiamo sempre vinto le medaglie d oro nei 200 500 2000 metri. Ho fatto parte per ben due volte della nazionale nel equipaggio femminile e misto a Praga e Nottingham. Ho partecipato a due mondiali x Club e dal 2011 faccio parte sia dei Dragonauti Cagliari con i quali partecipo a festival (Banyoles, Annecy, Torrevjeca, Londra la discesa del Tamigi, la voga longa di Venezia per ben tre volte e gare internazionali dove riusciamo sempre a portare a casa almeno uno o due ori nel femminile. Nel 2017 ho compiuto 50 anni e partecipato con l’Elliott la squadra di Bracciano. Con l’equipaggio misto, over 50 e barca da 10, nei 500 metri abbiamo vinto la medaglia d’oro. Nel 2019 a Roma ho partecipato ai campionati di primavera con l’Elliott ed abbiamo vinto un bronzo. Luglio 2019 ho partecipato sempre con l Elliott ai campionati europei di Siviglia e ho portato a casa 1 medaglia d’argento e 4 bronzi nel femminile barca da 20 over 40 e barca da 10 over 50 nei 200 500 e 2000 m.
Dragon boat è una moda? Ci sono ragioni per cui è uno sport sempre più seguito?
Il mio ruolo è “pagaiatrice destra”, ho partecipato a diverse gare come capivoga, un ruolo di grande responsabilità perché in mancanza di un tamburino esperto, è colei che insieme alla pagaiatrice di sinistra danno il ritmo a tutta la barca. No assolutamente, perché si fa gruppo, si sta in mare, si suda insieme ed è divertente allo stesso tempo.
Lo sport come miglioramento dei rapporti sociali e in questi tempi di attenzione estrema a social e web, una buona terapia per i giovani?
In gara ci sei tu la tua pagaia e chi voga davanti a te se ti trovi in seconda panca, ritmo, forza e concentrazione sono gli elementi fondamentali per dare il massimo in una gara. Dimentichi tutto e fa bene.
Lo sport aiuta tantissimo, come sono composti gli equipaggi quali sono i componenti più importanti?
Ogni medaglia ha una sua storia ed è portatrice di emozione e di ricordi indelebili. La vittoria è il riconoscimento di duri allenamenti in barca e in palestra. Far parte di una squadra vuol dire quasi far parte di una famiglia, vedo più loro della mia famiglia di origine. Si instaurano rapporti di amicizia e ci si ritrova anche fuori dagli allenamenti, poi non mancano le serate di convivialità con tutta la squadra, per riunioni o programmazione gare.
Un’ultima domanda, chi ti ha dato modo di apprezzare questa tua avventura in acqua?
Alessandra Cugurullo… la sua preparazione mi permette poi di gareggiare a certi livelli. La preparazione atletica che io faccio qui a Cagliari con i Dragonauti e le attività in palestra mi permettono poi di gareggiare a livello nazionale ed europeo e portare a casa dei risultati.
La cosa più simpatica, non dirmi il terzo tempo?
Si finisce sempre col mangiare cose buone, ognuno porta qualcosa, io sono obbligata a preparare sempre gli azzuleddi che sono dei dolci tipici della Gallura.
L'articolo Antonia Sotgiu, tra i canali di Venezia con i 4 Mori: “Vi racconto la mia passione per il dragon boat” proviene da Casteddu On line.