Francesco Permunian e Patrizia Valduga sono i vincitori del trentaquattresimo premio letterario “Giuseppe Dessì” Casteddu On line

Francesco Permunian con Sillabario dell’amor crudele” (Chiarelettere), per sezione la Narrativa, e Patrizia Valduga con “Belluno. Andantino e grande fuga” (Einaudi) per la Poesia, sono i vincitori del trentaquattresimo Premio “Giuseppe Dessì”, il concorso letterario di casa a Villacidro (Sud Sardegna) promosso dalla Fondazione intitolata allo scrittore sardo che qui aveva le sue radici.
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Definiti dalla giuria del premio “supervincitori”, a ribadire un rapporto di parità con gli altri autori finalisti, Francesco Permunian e Patrizia Valduga sono stati proclamati e premiati questa sera (sabato 28) nel corso della cerimonia condotta da Umberto Broccoli.

Consegnati anche gli altri due riconoscimenti che affiancano quelli del concorso letterario: il Premio Speciale della Giuria a Claudio Magris, l’intellettuale, scrittore, saggista e germanista triestino che lo scorso aprile ha spento ottanta candeline, e il Premio speciale della Fondazione di Sardegna Lina Bolzoni, critica letteraria, storica della letteratura e accademica, e al pittore e disegnatore Tullio Pericoli.

Ai vincitori delle due sezioni letterarie va un premio dell’importo di cinquemila euro; millecinquecento, invece, a ciascuno degli altri finalisti: Gianrico Carofiglio con “La versione di Fenoglio” (Einaudi), (Einaudi), e Matteo Terzaghi con La Terra e il suo satellite (Quodlibet) per la Narrativa; Michele Mari con la raccolta Dalla cripta (Einaudi) e Italo Testa con L’indifferenza naturale (Marcos Y Marcos) per la Poesia.

  • LE MOTIVAZIONI

Sillabario dell’amor crudele, di Francesco Permunian – scrittore e poeta con all’attivo diversi libri, tra i quali “Il principio della malinconia” (2005), “La casa del sollievo mentale” (2011), “Il gabinetto del dottor Kafka” (2013) e i suoi primi due romanzi (“Cronaca di un servo felice” e “Camminando nell’aria della sera”) pubblicati da Il Saggiatore in un unico volume sotto il titolo “Costellazioni del crepuscolo” – fa entrare il lettore nei segreti della borghesia provinciale, con la Chiesa che diventa il baricentro del male italiano. È un “romanzo diviso in scomparti alfabetici o sottile gioco narrativo, strutturato sui caratteri di una letteratura combinatoria, per la quale evocare i nomi di Calvino e Sciascia”, spiega la Giuria nelle motivazioni del premio assegnato per la sezione Narrativa“Tanto ironico e confidenziale, quanto ossessivo e provocatorio, Sillabario dell’amor crudele svela uno scrittore coraggioso, appartato, poco incline alla mode letterarie, inconfondibile nella voce e nella fisionomia”.

Belluno. Andantino e grande fuga di Patrizia Valduga – personalità di primo piano nel panorama della poesia italiana e traduttrice, che dopo sette anni di silenzio, con Belluno. Andantino e grande fuga pubblica un nuovo libro di versi – è invece “una sequenza di quartine che prepara il saggio finale sulla poesia di Giovanni Raboni”, come spiega la Giuria nelle motivazioni dell’assegnazione del Premio per la sezione Poesia“Ora, in Belluno, è di nuovo la poesia di Raboni – dopo quindici anni di speciale frequentazione oltre le soglie della vita fisica – a attraversare l’intero libro e a essere oggetto delle considerazioni di Patrizia Valduga, stavolta nella forma di un saggio che vuole precisare questioni rilevanti della poetica di Giovanni”. In chiusura, nelle motivazioni, la raccolta di versi è definita “il più recente e atipico libro di una delle voci più importanti e incisive della letteratura italiana contemporanea”.

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