“Le assunzioni all’ospedale di Oristano? Pilotate dal Partito dei Sardi in cambio di voti” Casteddu On line

“Le assunzioni all’ospedale di Oristano? Pilotate dal Partito dei Sardi in cambio di voti”. E’ un’accusa pesantissima, quella della Procura che ha portato oggi all’arresto del sindaco di Macomer e del primario di Anestesia del San Martino. Perché è una vera e propria bufera giudiziaria sulla sanità sarda e in parte sulla politica, e per la prima volta scoperchia davvero quel “racket dei posti di lavoro che pare andasse avanti da tempo”, come lo definisce l’Ansa. Secondo i magistrati funzionava così: chi partecipava ai concorsi e voleva vincere ed entrare in organico, doveva assicurare il voto al Partito dei Sardi, o magari candidarsi, ed era preferibile se arrivava da Macomer.

Sarà un processo con ogni probabilità a verificare queste terribili accuse, che gettano ombre inquietanti su un partito, quello guidato per anni da un ex assessore della giunta Pigliaru, che era  nato con presupposti decisamente diversi. Agli arresti domiciliari sono finiti Antonio Succu, primario di Ginecologia sino a settembre, sindaco di Macomer, ora capo dello stesso reparto ma all’ospedale di Nuoro. Del Partito dei Sardi come l’ex consigliere regionale Augusto Cherchi, primario di Anestesia sempre al San Martino di Oristano. Poi un infermiere di Silanus, Salvatore Manai, e l’indagine si estende anche a un altro infermiere. Indagata è anche Agnese Canalis, responsabile di un’agenzia interinale sassarese. Ma gli indagati secondo le indiscrezioni sarebbero più di venti. L’inchiesta Ippocrate che ha visto la brillante operazione di oggi della Guardia di Finanza era iniziata due anni fa, con una serie di controlli nei reparti ospedalieri. Ma in pochi sospettavano che si sarebbe arrivati ad arresti eccellenti con l’accusa di assunzioni in cambio di voti a quel partito che nel Marghine sembrava avere messo davvero radici.

Jacopo.norfo@castedduonline.it

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