A 24 ore dalla visita a Cagliari del premier Giuseppe Conte, Regione e sindacati aprono il confronto sui temi ‘caldi’ per lo sviluppo della Sardegna affrontati dal governatore Solinas con il presidente del Consiglio: metano e uscita dal carbone fissata al 2025. Lo fanno aprendo ufficialmente il tavolo sull’Industria voluto dalla Giunta di centrodestra per attrarre nuovi investimenti e far crescere l’occupazione.
L’assessora Anita Pili e le sigle dovranno fare i conti con le ultime dichiarazioni del premier e la svolta ‘green’ del suo nuovo Governo: niente rinvio della decarbonizzazione al 2030 e approccio ‘soft’ al metano. Nessun accenno alla dorsale sud Sardegna, nonostante il parere positivo della commissione tecnica Via del ministero dell’Ambiente.
Conte ha invece rilanciato sull’elettrodotto Sardegna-Sicilia – che non è però nei piani della Regione – su piccoli depositi di gas naturale liquefatto a supporto delle zone industriali e su massicci investimenti nelle rinnovabili. Sindacati spiazzati dall’approccio del premier: “l’eletrodotto – ribadiscono – è un progetto inutile e costoso”. Quanto al carbone, le sigle insistono per una uscita graduale, “compatibile con le esigenze del sistema produttivo ed energico della Sardegna che risente, appunto, dell’assenza del metano”.
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