“In Sardegna il 20,17% delle persone private della libertà è in attesa del giudizio definitivo. Sono infatti complessivamente 463 quei detenuti su un totale di 2.295 (691 stranieri) che non hanno completato l’iter giudiziario. In particolare sono 285 (12,4%) i ristretti in attesa di primo giudizio e 178 (7,7%) tra appellanti, ricorrenti o in entrambe le condizioni giudiziarie. I definitivi sono quindi 1.808”. Lo afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Rifrme”, analizzando i dati del Ministero della Giustizia che fotografano la realtà detentiva al 30 settembre.
“Il resoconto ministeriale – sottolinea – evidenzia ancora una volta un consistente aumento di ristretti (erano 2.281 il 31 agosto), l’eccedenza di detenuti, oltre il limite regolamentare, in tre Istituti su 10 e la saturazione dei posti disponibili nella Casa di Reclusione di Oristano Massama (265 su 265). La situazione più difficile si registra nella Casa Circondariale “Ettore Scalas” di Cagliari-Uta 584 reclusi (140 stranieri; 23 donne) per 561 posti regolamentari (il 31 agosto erano presenti 562 persone private della libertà). In difficoltà anche la Casa Circondariale “Giovanni Bacchiddu” di Sassari-Bancali con 461 ristretti (167 stranieri; 14 donne) per 454 posti. Non è rosea neppure la situazione di Nuoro dove sono presenti 277 detenuti (19 stranieri) per circa 285 posti (giacché una sezione è in ristrutturazione). Al San Daniele di Lanusei ci sono 34 ristretti per 33 posti. Prossime alla saturazione anche la Casa di Reclusione di Alghero 149 su 156 e di Tempio (156 su 168)”.
“Non si può infine tralasciare di considerare – conclude la presidente di SDR – che è ancora inadeguato il numero degli Agenti Penitenziari, degli Educatori e dei Direttori (4 per 10 istituti tutti con doppi e tripli incarichi). Una problematica quella del personale che però non sembra
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