Alejandro Stephan Meran, nel corso della sparatoria all’interno della Questura di Trieste ha mostrato “lucidità” portando avanti “l’azione aggressiva”. E’ quanto è rilevato nel decreto di fermo. Il gip nell’ordinanza che dispone il carcere per l’uomo, accusato di aver ucciso due agenti e avere sparato contro altri otto poliziotti, rileva l’assenza di riscontri oggettivi su una possibile malattia psichica dell’uomo.
Intanto ci sono le immagini della sparatoria avvenuta in Questura a Trieste. Le telecamere nell’atrio e quelle all’esterno del palazzo, sequestrate dall’autorità giudiziaria, avrebbero ripreso una parte della sparatoria, ovvero il conflitto a fuoco col personale di guardia e il tentativo di fuga di Alejandro Stephan Meran, subito dopo l’omicidio due poliziotti.
“Fasi estremamente concitate al tempo stesso drammatiche”, così il Questore di Trieste, Giuseppe Petronzi, ha definito i filmati delle telecamere. Fasi, secondo il Questore, che “hanno testimoniato la capacità di risposta dell’apparato che è riuscito a rendere inerte e a fermare la persona immediatamente, scongiurando la possibilità che potesse fare danni peggiori”.
“È un dato di fatto!”. È la risposta del questore di Trieste, Giuseppe Petronzi, alla domanda sul possibile rischio di una strage due giorni fa durante la sparatoria. L’omicida “aveva delle armi in pugno ed era all’interno della Questura, fortunatamente e tragicamente c’eravamo solo noi poliziotti, quindi fortunatamente non erano esposte altre persone. La potenzialità – ha proseguito il questore – era tale che il bilancio avrebbe potuto essere più tragico”.
Sono stazionarie le condizioni di Meran, ricoverato nel reparto di Medicina D’Urgenza, e curato con terapia farmacologica. Il giovane, che due giorni fa ha ucciso due poliziotti in Questura a Trieste sparando numerosi colpi di pistola, è piantonato in ospedale dalle forze dell’ordine. Analogamente, sono buone e stazionarie anche le condizioni del poliziotto ferito durante la sparatoria, che era stato operato due sere fa alla mano sinistra. L’agente è ricoverato nel reparto di ortopedia. Entrambi sono ricoverati all’ospedale di Cattinara.
E, anche questa mattina, a due giorni dalla sparatoria, i cittadini di Trieste continuano a rendere omaggio a Pierluigi e Matteo avvicinandosi all’ingresso principale della Questura e lasciando un segno di ringraziamento. Ancora fiori, disegni, biglietti e candele per “i nostri eroi”. Si avvicinano in silenzio, alla spicciolata. Ci sono adulti ma anche bambini. Composti poi entrano nell’edificio per un minuto di raccoglimento davanti al monumento ai caduti, dove ci sono le foto dei due agenti, tra corone di fiori e candele. Nei disegni dei bambini, lasciati all’ingresso della Questura, il ritratto dei loro “angeli” in divisa.”Voi avete fatto di tutto per noi. Voi siete dei angeli”, scrive un bimbo. “Siete i nostri eroi, i protettori dell’Italia”, si legge su un altro foglio. Sotto la rappresentazione dei due agenti sorridenti.
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