Una serie di attentati ai danni di una famiglia rom trasferitasi da pochi mesi a Bolotana. La denuncia è dell’Asce (associazione sarda contro l’emarginazione) che denuncia l’incendio di un furgone e il danneggiamento tramite il lancio di sassi di un camper che “rappresentano, però”, per l’associazione, “solo gli eventi più visibili di un clima di tensione ed esasperato allarme sociale ai danni della famiglia che ha acquistato una casa nel centro storico del paese.
Tali eventi, infatti, si sono intrecciati a racconti, voci e “narrazioni oniriche” che non hanno trovato nessun riscontro nella realtà. Si tratta di racconti di furti e danneggiamenti mai avvenuti, che però sono forse bastati a motivare o giustificare queste aggressioni, il cui principale connotato rimane, pertanto, il razzismo. Un razzismo alimentato da pregiudizi e stereotipi tanto forti e tanto radicati da non avere neppure bisogno di essere ripetuti, quando si parla di rom, o addirittura di “zingari”, poiché rappresentano un sostrato culturale comune a tutti, in tutta la Sardegna e in tutta Italia, anche se assolutamente ingiustificato e intollerabile.
Quella che si respira a Bolotana”, aggiunge, “è paura. Paura del diverso e di ciò che non si conosce, paura di essere giudicati o ostracizzati nel dimostrare solidarietà, paura di subire altri danneggiamenti o aggressioni.
Oltre ad una comunità in allarme, esiste anche un’amministrazione muta, che non è stata in grado di pronunciarsi di fronte ad una serie di gravi fatti che hanno colpito una nuova famiglia residente nel territorio, né di spezzare il clima di marginalizzazione che la riguarda.
Tra queste voci ne esistono fortunatamente anche alcune discordanti, solidali, che hanno avuto la forza di superare lo stigma e la diffidenza per arrivare a portare parole di solidarietà, conforto, vicinanza, e che si stanno attivando per ricostruire quel legame che dovrebbe ancora rappresentare, pur nelle difficoltà di un panorama sociale sempre più sfilacciato, la forza delle comunità locali.
Come Asce crediamo però importante che sia tutta la comunità a dover passare da una assunzione di responsabilità collettiva, a partire dagli amministratori e da quegli enti, come la scuola, che dovrebbero avere l’obiettivo di ristabilire un clima favorevole alla serena accoglienza e convivenza.
Riteniamo fondamentale non farci partecipi di questo clima di allarme sociale, ma piuttosto contribuire a rafforzare quelle reti di solidarietà che sono in grado di distinguere e portare alla luce il riconoscimento della dignità delle persone, in grado di andare oltre gli stereotipi e le descrizioni discriminanti per lasciare spazio all’incontro, alla conoscenza, al confronto reciproco nella prospettiva del rispetto dei valori del vivere civile e della solidarietà”.
L'articolo Famiglia rom aggredita a Bolotana: “Furgone incendiato e camper preso a sassate. È razzismo” proviene da Casteddu On line.