Dopo il ricorso presentato da Italia Nostra, il Tar del Veneto ha sospeso oggi il prestito al museo del Louvre dell’Uomo Vitruviano di Leonardo, conservato nelle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Tenendo conto dell’apertura della mostra parigina, prevista per il 24 ottobre, il tribunale amministrativo ha deciso di anticipare la discussione in camera di consiglio, annunciata per lo stesso giorno, al 16 ottobre.
Nello stesso provvedimento, il Tar sospende anche il memorandum d’intesa siglato a Parigi tra il ministero dei Beni culturali e il museo del Louvre per lo scambio di opere di Leonardo e Raffaello nella parte “in cui viola il principio dell’ordinamento giuridico per cui gli uffici pubblici si distinguono in organi di indirizzo e controllo da un lato, e di attuazione e gestione dall’altro”.
Dura la reazione del Mibact. ‘Da una prima lettura delle anticipazioni di stampa risulta del tutto incomprensibile il riferimento a una presunta violazione del ‘principio dell’ordinamento giuridico per cui gli uffici pubblici si distinguono in organi di indirizzo e controllo da un lato, e di attuazione e gestione dall’altro‘ nello scambio di opere tra i musei italiani e il Louvre”. L’ufficio legislativo del Mibact commenta così la sospensione del prestito dell’Uomo Vitruviano, disposta dal Tar del Veneto, parlando di “procedura trasparente”. “L’accordo firmato a Parigi – è stato esclusivamente il riconoscimento da parte dei ministri di decisioni e atti tutti presi, per parte italiana, dai competenti uffici tecnici del Mibac. Il prestito di ogni opera italiana risultava già autorizzato al momento della sottoscrizione dell’accordo che prevede, peraltro, che lo scambio di opere avvenga secondo le specifiche prescrizioni di tutela dettate dai singoli musei. Una semplice lettura dei documenti dimostra facilmente tutto ciò e all’udienza del 16 ottobre – conclude la nota del ministero – tutto questo emergerà con assoluta chiarezza e trasparenza”.
“Fratelli d’Italia aveva denunciato l’inaccettabile e vergognoso spostamento dell’Uomo Vitruviano di Leonardo al Louvre. Un atto di sottomissione che il ministro Franceschini, appena giunto al ministero, aveva approvato parlando addirittura di ‘dimostrazione di qualcosa che non è solo nazionale ma è globale’. Invece, grazie al Tar l’opera del genio italiano, e a differenza di Franceschini non abbiamo paura di ribadirlo, di Leonardo da Vinci rimarrà in Italia. Un vero e proprio schiaffo per Franceschini e una lezione per chi come lui non passa giorno ad essere cantore di quel mondialismo, che punta a recidere le nostre radici e la nostra identità” ha dichiarato il senatore di Fratelli d’Italia, Gaetano Nastri.
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