Quartu, la rabbia dei trapiantati contro il Comune: “Dateci tutti i soldi che vi siete trattenuti” Casteddu On line

Per circa un anno e mezzo il loro sussidio – non certo ricco – è stato tagliato: “sessantacinque euro in meno al mese” per i dializzati e trapiantati di Quartu Sant’Elena. Così è stato tra il 2015 e il 2017, prima che la situazione tornasse alla normalità. Ora, però, quei soldi che non sono mai usciti dalle casse comunali, “devono arrivare ai cittadini”. Giuseppe Canu, presidente dell’Asnet (Associazione sarda nefropatici emodializzati e trapiantati) è furibondo: “Si tratta di un’ingiustizia che colpisce circa cento quartesi. Il Comune ha fatto proprio un decreto che prevedeva il cumulo dei soldi delle pensioni, ma poi i giudici hanno bocciato per tre volte questa proposta. Loro sono comunque andati avanti, incassando i soldi previsti dalla legge regionale 11. Dove sono andati a finire?”, chiede Canu. “Devono essere subito rimborsati, ho inviato una lettera al sindaco Delunas ma non ho ancora ricevuto risposta. Al novantanove per cento i pazienti dializzati sono disoccupati e quei pochi soldi rappresentano il loro unico reddito”.

Tra i trapiantati e dializzati quartesi c’è Giovanni Marotto, 66 anni: “Sessantacinque euro in meno al mese sono stati un bel problema, facendo due calcoli a me devono rendere 1560 euro. Ho subìto un trapianto di rene e da undici anni faccio la dialisi. Non lavoro da molto tempo e non navigo certo nell’oro”. Daniele Podda, 30 anni, da dieci fa la dialisi “per un’insufficienza renale. Da 327,95 euro mi hanno tolto sessantacinque euro. Per fortuna ho una piccola pensione di invalidità di duecento euro, ma ogni mese devo pagare quattrocento euro di affitto. Rivoglio indietro tutti i soldi dal Comune, sino all’ultimo centesimo”. La polemica è altissima, e il caso dei “fondi tagliati” è approdato anche in Consiglio comunale con un’interrogazione del consigliere del Polo Civico Tonio Pani.

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