Le nuove frontiere della mobilità a Cagliari? Non hanno il motore, non serve la benzina e nemmeno cinture di sicurezza o caschi. I segway e gli hoverboard sono utilizzati sempre più dai cagliaritani per spostarsi in città, e dopo le regole annunciate dal Comune – possibile passare solo sulle piste ciclabili e zone 30 alla velocità massima di 20 km orari e nelle zone pedonali con la velocità impostata dal limitatore a passo d’uomo – anche chi vende i mezzi elettrici ed ecologici tira un nuovo sospiro di sollievo: “Le regole vengono rispettate già da tempo, chi utilizza hoverboard e segway non è mai stato protagonista di grossi incidenti”, afferma Andreas Pica. Da quattro anni è tra i pochissimi rivenditori di monopattini “green” in città: “Ne ho già venduti qualche centinaia, per gli hoverboard si spendono dai 149 ai 200 euro, mentre per i segway anche mille. C’è un’ottima comunicazione tra hardware e software e il materiale è ottimo”, spiega. E i clienti sono di tutte le età: “Chiunque capisca che per i brevi spostamenti non serve utilizzare l’automobile, correndo il rischio di restare incolonnati nel traffico. Anzi, così si riduce anche il tempo di spostamento”.
E, particolare non di poco conto, “il casco non è obbligatorio”. Molti, però, sostengono che si tratti di mezzi di trasporto pericolosi: “Tutto ciò che non si conosce fa paura, come ai tempi dei primissimi scooter. Adesso sono la normalità, così come per le biciclette. Questi sono mezzi per lo spostamento urbano all’avanguardia”, osserva Pica. Non solo sardi, anche i turisti sono diventati ormai “pazzi” per monopattini e segway: “In tutte le città del mondo li utilizzano per fare i tour, questa modalità ha preso piede anche qui a Cagliari, dai croceristi a chi alloggia nei bed and breakfast”.
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