Cagliari, il sarto dal cuore d’oro: “I vestiti in più? Li regalo ai poveri” Casteddu On line

Il cartello è chiaro: “Vetrina solidale”. Poi, l’invito: “Se questo capo può esserti utile puoi metterlo in busta gratuitamente e portarlo via per utilizzarlo, è un dono della sartoria reso possibile dai suoi clienti. Prendilo solo se hai realmente bisogno, non rivenderlo”. E c’è già chi, con un gesto abbastanza rapido e senza farsi notare troppo – perchè purtroppo c’è ancora il “fattore vergogna” se si è poveri – ne ha approfittato. L’idea dei vestiti gratis è del sarto cagliaritano Maurizio Iddas. Cinquantadue anni, la sua è una scelta pienamente etica: “Ho un piccolo magazzino pieno di abiti conservati, non li butto nella spazzatura perchè sono capi ancora validi e utilizzabili. Meglio che qualcuno possa utilizzarli”, spiega. Una giacca riparata ma mai ritirata da un cliente, ma anche una camicia in più realizzata dalle sapienti mani del sarto: non si butta via nulla, tutto si regala. “L’ultimo capo è un tailleur del valore di circa trecento euro. Sappiamo che c’è tanta gente bisognosa, spero che con questa iniziativa qualcuno possa avere l’occasione di indossare un vestito di buona fattura, senza spendere”. Ovviamente, qualcuno che non possa permettersi nemmeno lontanamente di acquistarlo.
Tutti i vestiti in regalo sono stati puliti e sistemati da Iddas e dal suo team di aiutanti: “Come stabiliamo, oggi, chi è povero? Lo è anche chi prende una piccola pensioncina e, magari, vuole andare ad una festa con un bell’abito. Ecco, io offro questa possibilità”. E, in tempi di “cuori chiusi” e indifferenza, non è un gesto di poco conto, anzi. Maurizio Iddas, però, è netto nell’affermare che “non ho inventato nulla di speciale, tante persone fanno solidarietà. Mi auguro che altri possano copiarmi”. La vetrina solidale, fuori dal suo negozio di via Lai, è “attiva” da due settimane: “Se questa iniziativa prenderà piede metterò uno stand, esterno, pieno di capi di vestiario appesi per i più bisognosi”. Chapeau.

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