È abituato a vivere sia dentro la casa di via Liguria a Sestu, sia nel giardino esterno. Meglio, era abituato a frequentare il prato. Dopo ciò che gli è successo, Milo -meticcio di otto anni – è tenuto costantemente sotto controllo dalla sua padrona, Marta Ferrara. L’animale è stato vittima di “maltrattamenti”, come si legge nella denuncia fatta dalla donna ai carabinieri. Sabato 5 ottobre scorso era uscita per una passeggiata insieme al marito: quando sono tornati a casa, hanno trovato il cane che, tranquillamente, scodinzolava. Ma, la mattina dopo, “mentre lo stavo accarezzando, ho notato che nel dorso, dietro il collo, aveva un gonfiore”. La 43enne ha subito collegato la ferita “a un sasso”, visto la sera prima nel cortile. All’inizio la Ferrara non gli aveva dato importanza, ma poi ha “unito” la presenza della pietra con il “buco” ben visibile tra il pelo nero del suo cagnolone. L’ha portato dal veterinario, prima di andare nella caserma di via Di Vittorio. Il medico ha refertato “una tumefazione sottocutanea molle elastica ripiena di liquido torbido”. Risultato: “Per tre settimane dovrà curarsi con delle dosi di penicillina, gli è venuto un ascesso nel dorso. Ogni volta che gli faccio le punture lui soffre tantissimo”. Un caso, purtroppo l’ennesimo, dove un animale rimane vittima della cattiveria dell’uomo, almeno stando alla denuncia firmata da Marta Ferrara.
“Ho un altro meticcio in casa, è una femmina, Azzurra”, racconta. “Non so chi possa essere stato a compiere questo gesto, abito in una di quelle case in stile campidanese che si trovano circondate da altre abitazioni. Attualmente non lavoro perchè ho dei problemi di salute, la compagnia dei miei due cani è fondamentale. Gli animali sono sacri e non devono essere utilizzati per fare il tiro a segno”.
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