Nei call center della Sardegna migliaia di lavoratori tra stress e stipendi bassi: “Vogliamo la tariffa minima” Casteddu On line

La situazione del comparto call center continua a caratterizzarsi per instabilità e sofferenze.

In Italia la filiera del customer service occupa attualmente più di 80.000 persone, di cui oltre 5 mila solo in Sardegna. “In un contesto di crisi occupazionale diffusa, come quello sardo, la necessità di stabilizzare e sviluppare il comparto dei call center, serve a garantire il futuro di migliaia di famiglie”. Cosi dichiara il segretario Generale della Fistel Cisl (sindacato oggi in piazza al presidio davanti alla Prefettura, nel corso del quale tanti lavoratori hanno denunciando dure condizioni di lavoro). Gianmichele Uda.

“Quello che fino a qualche anno fa era un lavoro temporaneo con un alto turnover, oggi è diventato un’occupazione stabile che come tale va inquadrata”.

Continua il segretario della Fistel: ”un primo importante risultato è stato ottenuto con l’introduzione della cosiddetta clausola sociale. Attraverso l’articolo 1 comma 10 della legge 11/2016, si stabilisce che, in caso di successione di impresa nel contratto d’appalto con il medesimo committente, il rapporto di lavoro continua con l’appaltatore subentrante”.

Oggi, però, i problemi del settore sono tanti e tali da giustificare la mobilitazione dei sindacati e dei lavoratori.

Occorre innanzitutto vigilare sulla corretta applicazione della clausola sociale e puntare ad una estensione che coinvolga anche i cambi di commessa tra privati.

Riteniamo altrettanto necessario trovare un accordo di garanzia sulla tariffa minima oraria, sulla lotta alla delocalizzazione e alla difesa della territorialità; sugli ammortizzatori sociali ordinari, necessari per salvaguardare l’occupazione e accompagnare la riqualificazione; sul fondo di solidarietà di settore e sul dumping contrattuale.

Per tutti questi motivi abbiamo voluto manifestare davanti alla Prefettura di Cagliari, mentre le segreterie nazionali, in questo momento, sono impegnate nell’incontro con il Ministero del Lavoro e con quello dello Sviluppo Economico, per la discussione della vertenza Call Center. Crediamo che insieme, Lavoratori , OO. SS. e Istituzioni, sia possibile tracciare un percorso di regole e sviluppo per un settore che – sempre più – sarà strategico nell’ambito delle TLC del sistema paese e del panorama Regionale”.

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