A quasi due mesi dalla morte di Mattia Ennas, ecco un’altra svolta: la psicologa-criminologa Roberta Bruzzone è stata chiamata dall’avvocato dei genitori del 19enne scomparso dopo essere precipitato da un palazzo di Mulinu Becciu. L’accordo è stato chiuso nelle ultime ore, anche alla luce di diverse collaborazioni passate tra la Bruzzone e gli avvocati della onlus Penelope, della quale Piscitelli è presidente. C’è un’indagine in corso – aperta dopo la denuncia presentata da Piscitelli per conto dei parenti di Ennas – per stabilire cosa sia esattamente accaduto al ragazzo, in quella tragica alba del 25 agosto. “Ci sono vari punti oscuri che vanno chiariti, stiamo operando per la ricerca della verità”, spiega il legale. E la collaborazione con la criminologa sembra essere decisamente “innovativa”: “Farà un’autopsia psicologica di Mattia. Parlerà con tutte le persone che, nell’ultimo anno di vita del ragazzo, hanno avuto contatti frequenti con lui. Dai professori agli amici, dai parenti a chiunque abbia un quadro ben definito del suo ultimo periodo in vita”. L’obbiettivo principale è uno: “Mattia non si è suicidato, lo dimostreremo”.
Intanto, nessuno sviluppo nelle indagini: dopo le interviste rilasciare a Rai 1, tutto tace. La madre, Ornella Mallus, sin da subito si è detta sicura di una cosa: “Mio figlio non si è suicidato e non aveva nessun motivo per andare, da Quartu, sino a quel palazzo di Mulinu Becciu. Chi sa la verità la dica”. La stessa Bruzzone, nel salotto televisivo de “La vita in diretta”, ha affermato che “nel filmato si vede che il ragazzo precipita come se fosse privo di sensi, senza nessuna reazione dei muscoli. Chi risulta attaccato, in quei momenti, alla stessa cella telefonica del cellulare del giovane?”.
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