Cagliari, la battaglia di un disoccupato: “A 45 anni dormo in auto e mi lavo al Poetto” Casteddu On line

Ha lavorato, come custode, tra uffici e teatri comunali e, per diverso tempo, anche alla Galleria d’arte e al sottopiano Search. Lo stipendio, per Luigi Lo Jacono – 45enne cagliaritano – è arrivato sino a un mese fa. Nel tempo è riuscito a conquistare anche un contratto a tempo indeterminato, “dal primo giugno 2018”, con la precedente cooperativa – la “Servizi 360 gradi” – poi la nuova gara d’appalto e l’assegnazione alla coop sociale “Progetto Cagliari Futura”. Che sceglie di assumere diciotto lavoratori: “Io, però, non ci sono”, dice Lo Jacono. Il licenziamento “per giustificato motivo” da parte del suo ormai ex datore di lavoro è datato “otto settembre 2019″. Poi, addio stipendio. Il quarantacinquenne, da poco più di un mese, si trova in una situazione “di emergenza. Sto dormendo in auto e per lavarmi vado al Poetto, a casa di mia madre non c’è sempre spazio e ci vado solo qualche volta. Rientro nella categoria dei lavoratori svantaggiati, in passato ho avuto qualche problema con la giustizia”, racconta l’uomo. Che, carte dell’avvocato alla mano, “è invalido al settanta per cento”.  Il 45enne è disperato: “La nuova coop non mi ha nemmeno chiamato, sono andato a parlare anche in Comune ma ho ricevuto solo promesse. Sono stato assunto perché avevo dei requisiti speciali”. Quali? “Nessun reddito, dei precedenti penali e una famiglia a carico”. Composta da “tre figli”, come conferma anche il suo legale.

La battaglia legale è in corso. Federico Faraone ha protocollato al tribunale di Cagliari un ricorso contro una prima lettera inviata dalla coop, : “Il mio cliente ha chiesto di essere assunto dalla nuova cooperativa, ma non ha mai ricevuto risposta”. E poi, “il capitolato d’appalto prevede l’obbligo di assunzione prioritaria del personale”, … ,“che a suo tempo era stato selezionato dal Centro per l’impiego di Cagliari”, grazie alla “convenzione tra Comune e Provincia”. Faraone, nelle otto pagine del documento, ricorda che Lo Jacono non ha più quello stipendio che rappresentava “l’unica fonte di reddito”. Sulle modalità di scelta dei dipendenti, l’avvocato è netto: “L’azienda subentrante nella gestione dell’appalto o affidamento del servizio, è obbligata ad assumere il personale addetto all’appalto o convenzione alle medesime condizioni di trattamento”. La sintesi è presto fatta: “Il mio cliente deve essere immediatamente assunto” dalla cooperativa che ha vinto il bando. La pensa in maniera diametralmente opposta Rosella Lucente, avvocatessa che, per conto della “Progetto Cagliari Futura”, ha tra le mani le carte della vicenda: “La mia assistita ha correttamente applicato la ‘clausola sociale’ prevista del ‘capitolato speciale d’oneri’, provvedendo all’assunzione di ben 18 lavoratori, inseriti nell’elenco dipendenti operanti presso la cooperativa” precedente. Per la legale della coop “l’obbligo era assumere almeno quattordici lavoratori”. Luigi Lo Jacono, però, non rientra tra quelli: “La cooperativa si duole del fatto che qualcuno sia rimasto escluso”.

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