L’Università di Sassari è tra le prime in Italia in termini di garanzia del diritto allo studio per gli stranieri con protezione internazionale. Lo confermano le cinque borse di studio ottenute dall’ateneo sassarese e messe a disposizione da Crui e Ministero dell’Interno: è un numero molto elevato a livello nazionale in rapporto al numero di studenti.
“Il risultato premia il costante impegno per rafforzare l’internazionalizzazione dell’ateneo – afferma il Rettore Massimo Carpinelli -. Partiamo dal rafforzamento dei servizi agli studenti per costruire una Università inclusiva, che forma una generazione nuova e aperta alle sfide del mondo contemporaneo. Sassari è tra i pochi Atenei d’Italia con un delegato alle Politiche di integrazione dei migranti e rifugiati e partecipa attivamente al dibattito su questi temi. “Le borse aumentano grazie al lavoro di rete nel territorio”, commenta la delegata Silvia Serreli. “Questo ci consente un ottimo confronto coi grandi atenei italiani, da Bologna a Milano, da Torino a Roma”.
Gli studenti immatricolati a Sassari con borsa Crui hanno tra i 24 e i 28 anni, frequentano il secondo anno di “Mediazione linguistica e culturale” e “Gestione energetica e sicurezza”. I nuovi iscritti frequenteranno “Urbanistica” e “Scienze dei servizi giuridici”. Due provengono dalla Nigeria, gli altri tre da Sudan, Libia e Mali, lo Stato da dove arriva Bakary Coulibaly, che pochi mesi fa si è laureato in “Pianificazione e politiche per la città, l’ambiente e il paesaggio” proprio grazie a una borsa di studio della Conferenza dei rettori delle Università d’Italia.
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