La Sardegna deve ignorare il decreto ministeriale 70 sulla definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera. E’ l’appello che la portavoce della Rete sarda in difesa sanità pubblica, Claudia Zuncheddu, lancia al governatore Christian Solinas, all’assessore Mario Nieddu, alla commissione Sanità e a tutti i gruppi politici.
“La Rete – ricorda la portavoce – coordina numerosi comitati sorti in tutta la Sardegna per difendere gli ospedali dei territori disagiati e i grandi ospedali di Cagliari dal declassamento e dalla chiusura. Ora siamo disponibile ad un incontro con la Giunta per un confronto costruttivo e per proporre una serena collaborazione nell’interesse del popolo sardo”.
Il decreto, spiega Zuncheddu, “è giuridicamente estraneo alle Regioni autonome, e tuttavia la Giunta precedente ha attuato una riorganizzazione della rete ospedaliera ‘coerente’ con il decreto stesso”. Ne sono conseguiti “tagli sugli ospedali pubblici tali da aver lasciato i territori disagiati privi di servizi e i grandi ospedali di Cagliari svuotati ed avviati alla chiusura”. Tagli, denuncia la Rete, che “hanno accresciuto le disuguaglianze sociali e il diritto alla salute che è tornato ad essere un privilegio di casta”.
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