Saldi, la denuncia di Confesercenti: “Concorrenza sleale, sanzioni troppo basse per chi non rispetta le regole” Cagliaripad

“Non mancano di iniziativa i grandi magazzini e le grandi strutture di vendita per cercare di aumentare il loro fatturato, anche, qualche volta, con metodi che non sono proprio totalmente corretti dal punto di vista della normativa vigente. Si sprecano infatti esempi di saldi camuffati da offerte promozionali, con mail e messaggi sui cellulari di decine di migliaia di clienti che vengono informati e ammaliati dalle continue promozioni, in barba alle regole della legge regionale sul commercio che determina i periodi dell’anno durante i quali si possono fare i saldi di fine stagione”, è l’accusa lanciata dalla Confesercenti Provinciale di Cagliari a poche settimane dall’inizio dei grandi saldi estivi.

“I saldi estivi cominceranno sabato 6 luglio, come previsto dai regolamenti regionali, puntualizza Marco Medda, Presidente della Confesercenti Provinciale di Cagliari, e dureranno 60 giorni. Occorre però puntualizzare che nei 40 giorni antecedenti l’inizio dei saldi non è possibile effettuare alcun tipo di vendita promozionale, ma purtroppo assistiamo troppo spesso alla violazione di questa regola, normalmente da parte delle grandi strutture, poichè le sanzioni previste non sono certo tali da incutere loro alcun timore”.

“Infatti – prosegue il Presidente Provinciale Medda – rispetto alla preoccupazione di una sanzione massima di 3.000 euro, la prospettiva di di incassarne 100.000 o più in un fine settimana, spinge queste imprese a sfidare la sorte e rischiare la multa. Altrettanto evidente è che un piccolo commerciante non può certo fare lo stesso ragionamento: 3.000 euro di sanzione possono significare un peso esagerato che rischia di mettere in ginocchio qualsasi attività in un periodo difficile come questo”.

“La nostra Associazione ha in corso una serie di interlocuzioni con il nuovo Governo regionale e in particolare con l’Assessore Chessa, che si è detto disponibile a modificare la normativa sul commercio, compresa la questione saldi e le relative sanzioni, riferendole ai mq di superficie di vendita. Ma la vera domanda è: i saldi, così come sono concepiti nella L.R. 5/2006 hanno ancora senso di esistere? Sarebbe opportuno fare un confronto con gli operatori del settore e capire se ormai sia opportuno modificarli o addirittura eliminare questa regola. Sarà nostra cura effettuare una indagine e portare il responso al vaglio della Regione, per ridiscutere queste regole”, conclude Medda.

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