Bombardamenti russi a Kiev e sui rifugi di Mariupol – La Nuova Sardegna

Il presidente ucraino Zelenski al congresso Usa: “Il nostro 11 settembre dura da tre settimane”
KIEV. Nuovi bombardamenti dell’esercito russo su Kiev. I missili hanno colpito diverse case private nel distretto di Podilsky. Lo ha scritto su Telegram il sindaco della capitale Vitali Klitschko, secondo quanto si legge su Ukrinform. Sul posto stanno lavorando soccorritori e medici. Il fuoco è stato contenuto, ma l’intervento va avanti. Nessuna vittima è stata registrata finora. Secondo il sindaco è stato danneggiato anche un gasdotto a bassa pressione.
Oggi 16 marzo è in vigore a Kiev un coprifuoco esteso, iniziato ieri alle 20 e che durerà fino alle 7 di domani. Una misura analoga è stata annunciata anche nella regione di Kiev. I russi hanno inoltre lanciato un attacco aereo sul centro sportivo Neptun, utilizzato come rifugio per donne incinte e madri con bambini piccoli. Lo scrive il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenko. “Stanno cercando di distruggere fisicamente i residenti di Mariupol, che sono stati a lungo un simbolo della nostra resistenza – afferma -. Oggi hanno lanciato un attacco aereo sulla piscina Neptun. Donne incinte e donne con bambini sono ora sotto le macerie”. Mentre, dunque, gli occhi del mondo sono puntati sul nuovo tavolo di trattativa fra Russia e Ucraina, dunque, non si placa la violenza sul campo con le città di Mariupol e Kiev sempre più sotto assedio.
Il Financial Times anticipa una bozza di piano di pace in 15 punti che include la rinuncia da parte dell’Ucraina alla Nato e la promessa di non ospitare basi militari straniere o armi, in cambio di protezione da alleati quali Stati Uniti, Gran Bretagna e Turchia. Una bozza che “rappresenta soltanto le richieste della Russia”, accusa però Kiev con il consigliere del presidente Zelensky, Mykhailo Podoliak.

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Inoltre l’esercito ucraino riferisce di un attacco russo sferrato contro i civili in fuga da Mariupol, nel quale ci sarebbero morti. E il consiglio comunale della città riferisce di raid russo su un teatro della città, rifugio per centinaia di civili. Un’accusa che Mosca rigetta. Secondo il ministero della Difesa di Mosca è stata la milizia ultranazionalista ucraina del Battaglione Azov a distruggere l’edificio. Il Cremlino nega anche di aver colpito civili in fila per il pane a Cherniv, notizia riportata in mattinata dal corrispondente sul posto di Suspilne news citato da The Kyiv Independent.
Kiev intanto annuncia di aver liberato il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov. “Vanya è al sicuro”, ha riferito il vice capo dell’ufficio presidenziale ucraino Kirill Tymoshenko, citato da Ukrinform, sottolineando che il primo cittadino, che era stato sequestrato venerdì scorso, tornerà presto alle sue funzioni.
Zelensky oggi è intervenuto in videoconferenza al Congresso Usa, ribadendo le richieste di un maggiore coinvolgimento dell’Occidente nel conflitto. “Kiev è vittima dei bombardamenti dei russi tutti i giorni, ma noi non molliamo, come tutte le altre città”, ha detto sottolineando che il suo Paese “vive l’11 settembre da tre settimane”.
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