“Può un errore burocratico mettere a rischio le condizioni di vita di una persona? Tristemente si. Può un’inadempienza minare alle basi le certezze di un gruppo di lavoratori. Tristemente si. La vicenda riguarda 33 dipendenti ex Ati Ifras, precedentemente assunti dal Comune di Sassari con contratto in scadenza il 3 giugno 2019. Ma coinvolge anche il Comune di Sassari, e la Regione Sardegna. Questo accade sull’Isola. Questo accade in Italia. E al ballo dei rimpalli delle responsabilità, a restare al palo sono sempre e soltanto i lavoratori, i cittadini”.
Desirè Manca, capo gruppo in Consiglio Regionale del Movimento Cinque Stelle, non ci sta e senza esitazioni si mette a piena disposizione della causa degli ex lavoratori Ati Ifras: “Seguirò con massima attenzione questa spinosa vicenda, e vigilerò affinché chi di dovere intervenga senza esitazioni mantenendo fede a promesse che troppo spesso sono solo parole gettate al vento. Le promesse vanno mantenute, perché scherzare sul diritto al lavoro, giocare con il destino dei lavoratori e delle loro famiglie, è atto gravissimo che non può né deve passare inosservato. Il problema va risolto, alla svelta e soprattutto nei termini indicati”.
I fatti. Al 3 di giugno 33 lavoratori ex Ati Ifras, assunti dal Comune di Sassari, arrivano a scadenza di contratto. Poco prima della scadenza, preoccupati, chiedono alla Regione di tener fede alle promesse di rinnovo. Inizia il ping pong fra Comune di Sassari e Regione, mentre la tensione sale, il sindacato prova a sbrogliare la matassa e intanto inizia una nuova Odissea nel tentativo di salvare i posti di lavoro a rischio. Il 3 giugno si interrompono le comunicazioni fra lavoratori e Comune di Sassari: alla scadenza del contratto si resta a casa. “I lavoratori a quel punto si rivolgono direttamente a me. In Regione scopro che il Comune di Sassari, oltre ad aver mandato in ritardo la richiesta di proroga dei contratti, aveva anche sbagliato indirizzo: gli Enti Locali ancora aspettano la comunicazione. Un errore. Due errori. Scade il contratto e 30 lavoratori restano a casa. Mi sembra allucinante”.
Desirè Manca si rivolge direttamente all’assessore regionale al Lavoro – per domani, giovedì 6 giugno, è fissato un incontro agli Enti Locali – e la situazione sembra destinata a sbloccarsi: data utile, appunto, giovedì 6 giugno. “Posto che come detto seguirò passo passo gli sviluppi di questa vertenza, mi chiedo: di chi è la colpa? In questo territorio nessuno mai si assume una responsabilità. Si parte con il rimpallo e non si arriva da nessuna parte. Intanto i cittadini pagano per tutti: lottano per sopravvivere, invece di continuare a lavorare, e a vivere. Vivere, non sopravvivere agli errori degli altri”.
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