La voce delle pietre sonore e Maria Sciola incantano il pubblico nello scenario della Pietra Pintà Casteddu On line

Anche quest’anno Archeomusicando non delude le aspettative, decretandosi a livello territoriale una delle manifestazioni più attese e sentite, legate alla promozione dei siti archeologici regionali attraverso musica, teatro, arte e poesia: un modo unico e alternativo di vivere la Sardegna.

 

Organizzata dalla neonata Associazione Ventu Pintau, in collaborazione con il Comune di Mamoiada, Archeomusicando dimostra che l’isola può e deve puntare sulla sua cultura «Mamoiada e l’intera isola possiedono un patrimonio inestimabile, un unicum che affascina e coinvolge. Su questo dobbiamo lavorare», afferma il presidente dell’associazione Pino Ladu.

 

L’apertura dell’evento, affidata al convegno “Pietre custodi di un’arte senza tempo”, ha visto la sala gremita di auditori accorsi per accogliere gli interventi degli archeologi Giuseppa Tanda e Raimondo Zucca, di Maria Sciola direttrice del museo e del giardino sonoro Pinuccio Sciola e del fotografo Nicola Castangia presidente dell’associazione Archeofoto Sardegna, coordinati da Viviana Pinna.

 

La notte, presso la stele di Boeli, meglio nota a tutti come Pietra Pintà si è svolta la performance “Ascoltare la pietra, capire l’inifinito” dove cinque artisti, in una combinazione sperimentale, hanno dato vita a una sintesi artistica del tutto eccezionale. La voce delle pietre sonore accarezzate dalle mani di Maria Sciola insieme alle note dell’arpa elettrica di Raoul Moretti hanno incantato tutti i presenti e accompagnato il rituale antico e ancestrale delle lacche orientali, messo a punto dal Maestro Bruno Gripari, unico testimone, tra i pochi al mondo in grado di svolgerlo, e gli interventi poetici del poeta orgolese Giovanni Pira e di Giuditta Sireus ideatrice dello spettacolo e direttrice artistica di Archeomusicando 

 

È un entusiasmo che coinvolge grandi e piccoli, quello per l’archeologia, anche attraverso le attività di visita guidata a cura dell’archeologo Nicola Dessì e del laboratorio “Archeoillustrando” realizzato dal disegnatore Disney Luca Usai,che ha poi dialogato con i colleghi Jean Claudio Vinci e Marcello Lasio ideatori e illustratori del nuovo fumetto “Il gigante di pietra” sostenuto nella sua pubblicazione dall’associazione Chine Vaganti.

 

La chiusura è stata infine affidata alla musica di Roberto Diana duo insieme ai collaboratori Giulia Cartasegna e Marco Muntoni e alla degustazione dei vini dell’associazione Mamojà, completando così un quadro vincente che ogni anno registra un numero davvero importante e significativo di partecipanti.

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