E’ scaduto il termine dei 20 giorni per un ripensamento da parte del sindaco di Lodè Graziano Spanu e ora arriva il commissario prefettizio.
Il primo cittadino, in carica da tre mandati, si era dimesso il 22 maggio dopo una clamorosa protesta per la condizione di isolamento in cui versa il paese che amministra da tre legislature: le principali strade in entrata e in uscita da Lodè sono impercorribili, una è chiusa e l’altra è pericolosa.
Così stanco di assistere ai disagi dei cittadini ed esausto dopo mille battaglie che non hanno mai avuto risposta, aveva rassegnato le dimissioni. “Getto la spugna – aveva annunciato Spanu – se le risposte non arrivano da chi di dovere non abbocco più: basta promesse voglio garanzie scritte nero su bianco, altrimenti non torno indietro”. Garanzie che evidentemente non sono arrivate nonostante l’appello fatto dal sindaco in quell’occasione al governatore Christian Solinas e all’assessore dei Lavori pubblici Roberto Frongia.
“Vi prego liberate questo paese dalla prigione e ridateci la nostra strada”. E Spanu, come annunciato, non è tornato indietro.
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