L’annus horribilis di Massimo Zedda: in un colpo solo perde in Regione, ci mette la faccia e perde anche a Cagliari Casteddu On line

L’annus horribilis di Massimo Zedda: in un colpo solo perde in Regione, ci mette la faccia e perde anche a Cagliari. Il 2019 è stato davvero un anno da dimenticare per l’ex sindaco, ex enfant prodige di Sel: prima scegliendo di candidarsi alle regionali perde sonoramente contro Christian Solinas, salvo lanciargli la frecciata velenosa “con la nostra opposizione gli faremo perdere qualche chilo”. Poi decide di lasciare la sua amata Cagliari, dimettendosi da sindaco per il porto più sicuro di cinque anni in consiglio regionale: avrebbe potuto governare altri due anni a Cagliari al Comune, consentendo al centrosinistra di riorganizzarsi e di fare passare il vento forte del centrodestra. Invece punta tutto su Francesca Ghirra e si presenta in prima persona ai comizi finali, ironico e serafico: perde ancora, stavolta nella sua Cagliari, dove i cagliaritani hanno di fatto bocciato le sue politiche con la clamorosa vittoria di Paolo Truzzu senza neanche ballottaggio.

Se tre anni fa il restyling della passeggiata del Poetto lo aveva portato  al plebiscito e alla rielezione al primo turno, questa volta è stata la città sporca, il flop del porta a porta secondo migliaia di cagliaritani, a decretare il clamoroso ritorno del centrodestra alla guida della città. La beffa è doppia, perchè il nuovo sindaco è un esponente davvero di destra: Paolo Truzzu è cresciuto in ambienti politici agli antipodi di quelli di Zedda e Ghirra. Lui con An e il Fronte della Gioventù, loro comunisti con Sel che nel frattempo è sparito, insieme alla sede di via Puccini delle famose “pizzette” che ora non si sfornano più. Città “regalata” alla destra, due anni prima delle elezioni previste dalla legislatura. Zedda a Cagliari resta amato ma la sua città non ha perdonato quell’addio anticipato, che non è piaciuto neppure ai partiti alleati.

Zedda resterà alla storia come un sindaco che ha migliorato la città di Cagliari, che in otto anni è diventata più bella. Ma la sua ambizione personale ha portato poi a questa doppia clamorosa sconfitta in soli tre mesi, che consegna al centrodestra prima la Regione con Solinas e poi il Comune con Truzzu. Non è “colpa di Zedda”, il leit motiv spesso girato ironicamente in città. Anzi la sua candidata, la Ghirra, ha fatto col 47 per cento un risultato egregio. Ma va detto che se a marzo il centrosinistra era primo a Cagliari, oggi perde perchè i mastelli resteranno per sempre il simbolo della caduta dell’era di Massimo Zedda. A lungo si ricorderà questa estate con gli anziani e i disabili costretti a portare la spazzatura nel cuore della notte, le proteste, le polemiche, e poi la destra che vince a Cagliari al primo turno. Il centrosinistra paga la sua presunzione, quella di avere pensato poco alle periferie, molto agli incarichi, alle carriere. Cagliari torna al centrodestra e comincia una nuova era, e questa volta non ha meriti Salvini che non si è neppure fatto vedere in campagna elettorale. Questa volta Zedda e il centrosinistra hanno in parte deciso di farsi male da soli, lasciando la città in anticipo, gli elettori gli hanno comunicato che era davvero tempo di salutare.

jacopo.norfo@castedduonline.it

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