Trans infuriato in baby doll e calze a rete sveglia un’intera via del porto: “il cliente non paga” Casteddu On line

Trans infuriato in baby doll e calze a rete sveglia un’intera via del Porto, nel cuore della notte, a suon di clacson e urla. Il cliente che l’aveva chiamata per fare sesso ci ha ripensato all’ultimo minuto e non si è fatto trovare. Ma lei vuole i suoi soldi e urla che non se ne va finché non esce a darglieli. La vicenda raccontata nei dettagli dal nostro giornale partner Quotidiano.net: “C’è voluto l’intervento della Polizia per calmare l’animo della professionista del sesso a pagamento e riportare la pace nel quartierino. È successo la notte scorsa, in una via chiusa, dietro la chiesa del Porto. Sono le 4.30 quando il silenzio sulla strada viene rotto da colpi rabbiosi di clacson e urla da basso-baritono.

Una residente guarda dalle fessure della serranda e vede una donna con addosso solo una sottoveste nera, calze a rete, infradito. Capelli biondi raccolti in uno chignon e occhiali da vista, tormenta il cellulare con le unghie laccate di rosa. Cammina su e giù per la via, scrive, chiama e grida: «Voglio i miei soldi, esci fuori, io sto lavorando, non mi fare perdere tempo!». Ma il suo interlocutore fantasma non si presenta. Il nervosismo aumenta. E pure le urla. Così la residente apre la porta e scopre il perché di quel fracasso. «Salve sono Sharon – le fa la donna seminuda mentre le va incontro – sono una transessuale, sono venuta da Rimini perché uno della via mi ha contattata. Ma ora non si fa vedere, mi trova delle scuse, dice che ha la polizia in casa. Non è vero. Io sono venuta per lavorare. Ora voglio solo i miei soldi. Quelli di stasera. E pure altri che mi doveva ancora dare. Poi me ne vado”.

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