La paga di maggio non l’hanno ancora vista, quella di aprile è arrivata dopo un mese e mezzo e, per il futuro, l’unica certezza è la mancanza di certezze. C’è rabbia e disperazione tra i circa centocinquanta lavoratori addetti alle pulizie delle poste. La loro azienda, “la Manitalidea, sta vivendo una gravissima crisi e non riesce a garantire il pagamento degli stipendi”, spiega Simone Congiu, segretario della Filcams Cgil di Cagliari. E il risultato è che, presto, i lavoratori esasperati potrebbero paralizzare totalmente le normali attività delle poste. “La loro rabbia non è più misurabile, abbiamo chiesto a Poste Italiane di rescindere il contratto con la Manitalidea per gravi inadempienze, ma sinora non c’è nulla di ufficiale”. Ecco perchè, armati di fischietti e bandiere, una quarantina di lavoratori provenienti da Cagliari, dal Medio Campidano e dal Sulcis, si sono ritrovati fuori dagli uffici postali di via Simeto. Ufficialmente, per un sit-in lungo quattro ore. Ma, ufficiosamente, più di un operaio parla di una protesta non stop, sino a quando non si risolverà la situazione.
E gli stipendi non pagati non sono nemmeno faraonici, anzi. La paga è oraria e c’è addirittura chi, come Renata Ibba, 55 anni, guadagna “centoundici euro per 55 minuti al giorno, lavoro alle poste di San Sperate da 33 anni”, o come Betty Secci, cagliaritana di 50 anni: “Lavoro da venticinque anni, mi hanno dato uno stipendio da poco per provare a calmarci ma andare avanti è impossibile, guadagno novecento euro e ho tre figli a carico. Ogni mese pago cinquanta euro di affitto, siamo pronti a rimanere qui fuori e bloccare tutto sino a quando non ci danno gli stipendi”. Le loro storie si possono leggere nel corso delle prossime ore sul nostro sito www.castedduonline.it .
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