Betty di Cagliari, operaia disperata: “Senza stipendio da mesi e con tre figli che hanno fame” Casteddu On line

Venticinque anni fa ha preso in mano, per la prima volta, stracci e scope per pulire gli uffici postali di Cagliari. Un quarto di secolo dopo, Betty Secci rischia di ritrovarsi con un pugno di mosche per le mani. C’è anche lei tra le decine di addetti alle pulizie delle poste, assunti tramite una ditta esterna, che da mesi non ricevono lo stipendio: “Ci hanno pagato quello di aprile giusto per farci stare tranquilli, ma gli altri due che ci devono? Non stiamo ricevendo nessuna risposta, ho tre figli tutti a mio carico e guadagno novecento euro al mese”. Soldi che, da sessanta giorni circa, sono letteralmente scomparsi nel nulla. “Andare avanti così è pesante, come posso fare per far mangiare e per far vestire i miei figli?”. Nel conto delle spese rientra anche la benzina con la quale riempire il serbatoio “dell’auto che utilizzo per andare al lavoro. Cosa devo fare? Sono arrivata a piangere e ho ottenuto qualche lavoretto in nero per cerare di andare avanti, ma oramai siamo alla disperazione”, afferma, con lo sguardo perso nel vuoto, la cinquantenne.

 

“Pago un affitto mensile, per la casa, di cinquanta euro. Due miei figli sono minorenni, l’altro è maggiorenne ma non lavora ancora perchè deve finire di studiare. Saremo costretti a bloccare tutto, anche nei prossimi giorni, sin quando non ci daranno o risposte o gli stipendi”, afferma, decisa, la Secci.

 

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