Si va verso la richiesta di processo per tre dirigenti del Consorzio industriale provinciale del Nord Est Sardegna (Cipnes): i carabinieri del Noe di Sassari hanno infatti chiuso le indagini sull’incendio che l’1 agosto dello scorso anno divampò all’interno della discarica di Spiritu Santu, a Olbia. Le fiamme distrussero la piattaforma dei rifiuti differenziati e il capannone per lo stoccaggio presenti nell’impianto di trattamento e smaltimento gestito dal Cipnes.
I tre dirigenti indagati sono responsabili per conto del consorzio della gestione della discarica e sono accusati per non aver predisposto le cautele necessarie per impedire l’incendio, stoccando ingenti quantitativi di ecoballe compresse di carta e cartone nell’area dell’impianto destinata alla movimentazione dei mezzi.
Secondo l’ipotesi investigativa, non erano state rispettate neanche le prescrizioni dell’Aia, l’autorizzazione integrata ambientale rilasciata dalla Provincia di Olbia-Tempio, secondo cui il deposito delle ecoballe compresse doveva essere realizzato nell’area coperta autorizzata per lo scarico. Ma i tre, in concorso tra loro, non avrebbero provveduto a rendere sicuro il luogo di lavoro a servizio dell’impianto: dalle indagini dei militari del Nucleo operativo ecologico è risultato privo di un sistema di ventilazione adeguato e non conforme ai parametri di sicurezza previsti dalle norme.
Dall’incendio si era alzata una colonna di fumo nero, visibile a diversi chilometri di distanza e per spegnere le fiamme si erano alzati in volo anche due Canadair.
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