“Mai più in Sardegna? Ok, non l’ha detto Live Nation, ma la facciamo nostra: è una facile profezia di quello che accadrà qualora non si dovessero affrontare i problemi denunciati”. Sardegna concerti, l’organizzazione referente nell’Isola del produttore del tour di Vasco Rossi che nei giorni scorsi aveva definito “pessima” l’accoglienza di Cagliari, a livello istituzionale, degli show del rocker di Zozza, rientra nella polemica all’indomani della ‘frenata’ arrivata da Live Nation (“confermiamo tutti i nostri spettacoli già previsti in Sardegna, a partire da Tiziano Ferro l’11 luglio 2020”).
“Da questa profezia – spiega Massimo Palmas, responsabile di Sardegna concerti – sono ovviamente esclusi gli eventi programmati da tempo e per i quali sono stati già venduti migliaia di biglietti, come quello di Tiziano Ferro nel 2020. Perché è ovvio che un’organizzazione importante come la Live Nation manterrà in ogni caso gli impegni assunti con l’artista e con il suo pubblico”. Per il resto l’associazione ribadisce le accuse alla Fiera. E rilancia. Soffermandosi sui contatti tra Regione e Live Nation. Sardegna concerti cita una lettera di Live Nation, indirizzata anche a Sardegna Concerti, “nella quale – si legge nella controreplica – si chiedevano chiarimenti sui 40 mila euro destinati per la promozione delle attività dell’assessorato del Turismo durante i concerti di Vasco Rossi”.
E ancora: “Vogliamo denunciare il fatto che Sardegna concerti, dopo aver richiesto e ottenuto la disponibilità della Fiera, ha dovuto registrare una palese riottosità da parte del presidente della Fiera a condurre con essa qualunque trattativa, al punto di dover rinunciare, per non pregiudicare l’esito dell’evento, ad uno dei principali compiti del promoter locale, per di più titolare dei permessi amministrativi per i concerti di Vasco, quello di tenere i rapporti con la venue”. Ancora polemiche con il Comune sul nuovo regolamento per le spese per la Polizia locale.
“Non è assolutamente plausibile – denuncia Palmas – che un regolamento che nasce da obblighi derivanti da una legge del 2017, non sia stato oggetto di lavori da parte degli uffici comunali”. Questione sicurezza. “E’ vero – ribatte Sardegna concerti – il numero delle ambulanze lo impongono delle tabelle approvate dopo i fatti di Torino, in una conferenza Stato-Regioni. Quella sarda presenta dei parametri doppi rispetto alle altre regioni, senza alcuna ragione plausibile che non sia il nostro sconfinato autolesionismo. Per questo 6 ambulanze a San Siro e 12 a Cagliari.
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