È uscito dalla sua abitazione nel quartiere di Carbonia di Is Meis, sabato mattina scorso, per dargli la prima carezza della giornata. Invece, da quel momento, per Stefano Masili è iniziato un vero e proprio incubo: il suo gatto di tre anni, Matisse, razza europea, era agonizzante davanti al cancello di casa. La corsa disperata nella clinica veterinaria di Santa Chiara a Iglesias e l’intervento dei medici, purtroppo inutile. Il micio è morto ieri sera: “L’ho trovato morente sul bordo del marciapiede, il referto dei veterinari parla chiaro”, spiega Masili, “l’animale presentava un importante ernia addominale da compressione dovuta ad un colpo ricevuto ed a seguito di una lastra radiografica, presentava lesioni a livello bucale con escoriazioni labiali e frattura dentale”. Così si legge nella denuncia contro ignoti fatta dalla moglie di Masili ai carabinieri di Carbonia. “In parole semplici, aveva alcuni denti distrutti e tutta la zona laterale della pancia in condizioni gravissime. I veterinari mi hanno detto che, per il tipo e la ‘forma’ delle lesioni, è molto probabile che abbia ricevuto dei calci e delle bastonate”.
Nonostante tutti i tentativi fatti dai medici, Matisse è morto “ieri sera, dopo due giorni e mezzo di agonia. Non riesco a darmi pace, è un gatto che non ha mai dato problemi a nessuno, era molto giocherellone e cercava sempre coccole. Si fidava di tutte le persone, forse questo l’ha portato a non scappare quando è stato avvicinato da chi l’ha ucciso”. Già, ma chi l’ha ucciso? “Non lo so, fuori dalla mia abitazione non ci sono telecamere”, dice, con la voce rotta dal pianto, il pittore sessantaseienne, “mi chiedo solo come sia possibile che, a questo mondo, possano esistere persone così disgraziate da prendere a colpi un gatto fino a lasciarlo stramazzato per terra”.
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