Salvo il Trenino Verde della Sardegna Casteddu On line

La Commissione Lavori Pubblici del Senato ha approvato la proposta di legge presentata dal deputato del Movimento 5 Stelle Nardo Marino, che consentirà anche ai musei ferroviari, alle associazioni e alle aziende di trasporto, seppur in assenza di titolarità di licenza ferroviaria, di erogare le prestazioni di trasporto turistico.

Con la modifica dell’articolo 5 della legge n. 128 del 2017, in materia di affidamento dei servizi di trasporto nelle ferrovie turistiche, potrà finalmente riprendere le sue corse il Trenino Verde della Sardegna, la ferrovia storica più lunga d’Italia – con i suoi 437 km – patrimonio storico culturale di valore inestimabile per la nostra Isola.

Grazie all’approvazione della Pdl Marino, è stato raggiunto un duplice obiettivo:la società Arst d’ora in avanti potrà continuare a gestire l’antica ferrovia sarda, e allo stesso tempo verranno tutelati i circa mille posti di lavoro dell’indotto.

“A questo punto non ci sono più ostacoli alla ripartenza del Trenino Verde. Stanziati i finanziamenti per la manutenzione, modificata la legge che ne impediva la gestione diretta da parte dell’Arst, la Regione Sardegna non potrà accampare nessuna scusa a giustificazione di ulteriori ritardi”.

Questo il commento dei consiglieri regionali del Gruppo M5S Roberto Li Gioi e Michele Ciusa, firmatari di una interrogazione volta al rilancio del Trenino Verde che puntava il dito contro la mancanza di una programmazione regionale per la stagione turistica ormai inoltrata.

Il 19 dicembre 2018 a Villa Devoto venne siglato il Protocollo d’Intesa tra la Regione e il Comitato per il Trenino Verde della Sardegna. Un accordo firmato dal presidente Pigliaru che mirava a promuovere, nell’arco di un anno, un Piano di Valorizzazione del Trenino Verde, all’interno di un ampio progetto pluriennale, e a definire una serie di interventi e iniziative per rendere l’antica infrastruttura un grande attrattore turistico.

Per fare ciò era stato previsto un investimento di 10 milioni di euro, di cui però oggi si è persa completamente traccia.

L’accordo, firmato tra Regione e Arst, sindaci dei Comuni coinvolti, sindacati, associazioni e imprese, faceva inoltre riferimento a una serie di interventi trasversali e strategici: la manutenzione della linea ferroviaria, un piano di marketing per la promozione delle tratte, e il completamento del dossier propedeutico alla candidatura del Trenino Verde a Patrimonio dell’Unesco come leva per la promozione a livello internazionale.

Nardo Marino“La nuova legge tutela l’esistente ma apre anche al futuro, consentendo il coinvolgimento di nuovi soggetti. Dobbiamo essere pronti a sfruttare questa opportunità per rilanciare le ferrovie turistiche più belle d’Italia: quelle sarde”, commenta Nardo Marino.

Roberto Li Gioi“L’approvazione della Legge Marino dà l’opportunità alla Giunta Regionale di dare finalmente gambe al Piano di rilancio del Trenino Verde. Non ci sono più scuse”.

Michele Ciusa: “Voglio ringraziare innanzitutto il deputato Marino per l’ottimo lavoro svolto, l’approvazione della legge è un ottimo punto di partenza per far ripartire il Trenino Verde. Per un gioco di semantica si stava rischiando di far sparire un patrimonio storico della Sardegna, ma non solo, anche sicure ricadute positive per i territori coinvolti. Ora assieme al mio collega Li Gioi continueremo la battaglia qui in Regione, affinché l’Arst faccia la sua parte”.

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