“Mi pento per quanto ho fatto e per il dolore che ho causato alla famiglia di Manuel e a tutti gli altri”.
Christian Fodde ha voluto parlato questa mattina nell’aula del Tribunale di Oristano dove è sotto processo, con rito abbreviato, per l’omicidio di Manuel Careddu.
Una dichiarazione spontanea, un mea culpa completo e addolorato rivolto direttamente ai genitori del 18enne che secondo la Procura avrebbe brutalmente ucciso sulle rive del lago Omodeo perché pretendeva dalla fidanzatina di Christian – all’epoca minorenne e già condannata a 16 per il delitto insieme al complice coetaneo – il pagamento di poche centinaia di euro per una piccola partita di droghe leggere.
Al termine della sua arringa, il difensore di Fodde, Aurelio Schintu, ha chiesto per il suo assistito una perizia psichiatrica e il riconoscimento delle attenuanti generiche.
18enne ucciso in Sardegna: p.civile, niente sconti ai 20enni
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