Cagliari, lo sconforto degli studenti di Logopedia: “Che fallimento” Casteddu On line

Lettera degli studenti di Logopedia dell’Università di Cagliari

“Gli studenti del corso di laurea di Logopedia a Cagliari aspettano risposte che sembrano non arrivare. A scrivere sono i futuri logopedisti iscritti all’Università di Cagliari, un gruppo di studenti e studentesse eterogeneo per età e interessi ma stanco di non essere trattato in maniera dignitosa dall’Ateneo, 48 persone di cui non sembra preoccuparsi quasi nessuno. A fronte della notizia che una nuova classe di studenti di logopedia sarebbe stata formata per l’imminente Anno Accademico 2019/2020, portando quindi il numero a ben 73 futuri professionisti, gli studenti hanno cercato di trovare una soluzione rivolgendosi a chi di dovere all’interno degli Organi di Facoltà e d’Ateneo.

Il problema era già sorto in ottobre scorso per quanto riguardava le sessioni di tirocinio: al netto di meno di 30 possibili posti per svolgere quest’esperienza (se ne contano meno di 40 in tutta la Sardegna), tra l’altro obbligatoria ed altamente formativa, gli studenti hanno dovuto seguire una turnazione che ha purtroppo pregiudicato il decorso dell’intero anno accademico. Le principali strutture di tirocinio sono distribuite tra Cagliari, Monserrato, Assemini, Quartu Sant’Elena, Sestu, Selargius e Senorbì, il che rende difficili e dispendiosi gli spostamenti che gli studenti sono costretti a fare per poter essere presenti di mattina nella sede di tirocinio assegnata – talvolta con una disponibilità che condanna gli studenti a fare poche ore – e nel pomeriggio a lezione con frequenza obbligatoria presso la Cittadella Universitaria di Monserrato. A fronte dunque di un monte orario obbligatorio e necessario di 1500 ore per poter conseguire l’abilitazione alla professione, gli studenti e le studentesse si chiedono come sarà possibile accogliere altre 25 persone se le già 48 presenti hanno difficoltà a studiare e superare gli esami e a colmare le ore di tirocinio senza sacrificare lo studio o numerose ore di viaggio. È un dato di fatto che l’Ateneo di Cagliari non disponga delle risorse per accogliere e sostenere un così elevato numero di corsisti.
Gli studenti hanno inoltre fatto presente come anche le importanti difficoltà e inefficienze organizzative abbiano determinato un forte senso di smarrimento ed abbandono: la percezione è che nessuno si stia effettivamente preoccupando di formare un congruo numero di logopedisti pronti a prendersi carico dei pazienti, fra cui numerosissimi bambini che non riescono ad accedere alle ASL a causa delle chilometriche liste d’attesa che ingolfano il Sistema Sanitario della Regione Sardegna. Quando opportuno gli studenti hanno sempre segnalato i professori poco attenti e poco consapevoli di cosa insegnare a una classe di logopedisti, eppure nessuno sembra aver prestato attenzione. Perché arriva inesorabile e puntuale la notifica per le laute
tasse universitarie da pagare e non invece le risposte e le soluzioni che gli devono? Perché i regolamenti di facoltà e di tirocinio esistono ma sono comunque alla stregua della carta straccia perché non applicati in toto? Perché gli studenti si devono accontentare di un’offerta formativa così poco attenta e calibrata? Era stato promesso, in conclusione della riunione avvenuta lo scorso 14 Giugno tra gli studenti e i referenti dell’Università, che ci sarebbe stato un incontro definitivo e propositivo, ma sino ad ora nessuno ha dato risposte. Il tempo sta scadendo, i bandi per le iscrizioni ai test d’accesso saranno a breve pubblicati e allora sarà davvero poco ciò che si potrà fare.”

 

(foto simbolica studenti)

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